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diritti umani tv

Genova vista da Current

Nella mia settimana solitaria, con moglie e figli al mare, mi sono concesso la cosa più trasgressiva degli ultimi mesi: una mezza serata davanti alla TV.

Il mio masochismo mi ha spinto a vedere il documentario trasmesso da Current.tv “G8/2001: fare un golpe e farla franca“.

Non ho imparato niente di nuovo e mi sono arrabbiato nuovamente guardando quello scempio.
Due cose però mi sono rimaste impresse del documento di Current.tv.
Nel 2001, sotto il governo Berlusconi, il TG1 per primo trasmette le immagini che mostrano come la polizia si sia accanita sui manifestanti inermi, facendo vedere donne anziane, famiglie con bambini e ragazzi massacrati col manganello e trattati come animali.
Fu un momento importante nella comprensione dei fatti, perché venne sfatato il ritornello governativo secondo il quale la polizia avrebbe reagito alle provocazioni dei manifestanti.
Lo fece il TG1, non un telegiornale sovversivo.

Dal punto di vista politico, il documentario mette in evidenza soprattutto il ruolo di Fini, allora vice-presidente del consiglio, che se ne stette tutto il giorno al comando dei carabinieri ed ebbe modo di controllare momento per momento l’operato delle forze dell’ordine, tanto che Bertinotti racconta di averlo chiamato per avere garanzia che fosse lasciato sgombro un passaggio della manifestazione particolarmente rischioso.
Quando la manifestazione transitò dal tunnel che Bertinotti riteneva pericoloso effettivamente tutta la polizia, che prima vi era schierata, si era allontanata.
Questa testimonianza chiarisce quanto Fini quel giorno avesse il controllo della situazione.

Successivamente Fini negò sempre con decisione che le forze dell’ordine avessero compiuto violenze eccessive sui manifestanti, persino di fronte alle evidenze delle immagini,

Chi vede oggi in Fini il tipo fico, laico e possibile successore di Berlusconi si ricordi anche questo episodio.
Fini è stato quanto meno complice del più grave episodio di sospensione della democrazia in Italia degli ultimi 20 anni.

Luca

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informazione

E magari diciamolo

Leggi sui giornali, sul televideo, sui siti internet che tra i manifestanti contro il G20 di Londra ci sarebbe stato un morto.
Ti immagini teste spaccate, manganelli, fumogeni.
Forse perché Genova non ce la togliamo più dalla testa.

Poi scopri che il manifestante è morto per un collasso:

La notizia arriva da Scotland Yard poco prima della mezzanotte: è morto uno dei manifestanti anti G20 a Londra. L’uomo è crollato a terra, secondo i testimoni, ma non in conseguenza di scontri o colpi subiti. Alcune fonti riferiscono di un possibile collasso cardiaco. La morte non sembra in alcun modo legata agli incidenti verificatisi nella City: la polizia lo ha trovato steso a terra nelle vicinanze della Banca d’Inghilterra, il centro delle proteste anti-G20. L’uomo è stato portato in ospedale dove è stata constata la sua morte

Magari un po’ più di chiarezza nei titoli delle notizie non guasterebbe.

Luca

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diritti umani

Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita

Ovviamente il bliz alla scuola Diaz è stata un’idea dei poliziotti.
Chi comandava non ne sapeva nulla.

Avevate dei dubbi sulla sentenza?
Io no.

Luca

Il titolo del post, viene da qui

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diritti umani politica

Mamma, ho perso la molotov

Per chi in quell’estate del 2001 si scandalizzò, non c’è niente di nuovo.
Sappiamo tutti che quella alla Scuola Diaz fu un’irruzione punitiva e che le molotov ce le aveva messe la polizia.

Ora però ci sono anche le prove.

In un paese normale ci sarebbero pezzi grossi delle forze di polizia cacciati a calci nel sedere, ministri od ex-ministri che si dimettono, politici che chiedono scusa e si ritirano dall’attività parlamentare.

In Italia ci sarà invece chi esprimerà solidarietà ai “nostri ragazzi”.
Che le forze dell’ordine rimangono sempre ragazzi per certi nostri politici.

Ormai quello che è successo a Genova lo si è capito.
Evitiamo di negare anche l’evidenza.
Grazie.

Luca

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politica religione

Indovina chi?

Il 13 Giugno 2009 si terrà a Genova il Gay Pride.
Questo è l’oggetto.
Ora provata ad indovinare chi sono gli autori delle due dichiarazioni.

  • Dichiarazione n.1:

    Non è attraverso quel tipo di iniziativa che si possono ottenere rispetto e attenzione, a meno che non si desideri semplicemente porsi sotto i riflettori per qualche giorno, alimentando polemiche e disapprovazione generali. L’aver scelto come data il giorno dedicato al Corpus Domini è, poi, irrispettoso verso le persone che credono, offende una sensibilità religiosa e spirituale che non è meno degna del rispetto che i manifestanti chiedono.

  • Dichiarazione n.2:

    Il Gay Pride si è già svolto a Roma nel 2000, anno del Giubileo. La manifestazione del proprio pensiero, quando avviene nelle forme corrette, nel rispetto della civiltà e senza arrecare offesa agli altri, è un dato acquisito.

Ecco le soluzioni:

  • Dichiarazione n.1: Alessandro Repetto, Presidente della Provincia di Genova, in quota Margherita.
  • Dichiarazione n.2: Angelo Bagnasco, Cardinale di Genova e Presidente della CEI.

Maledetti Teodem!

Luca

Via | Il Secolo XiX