In Italia siamo bravissimi a salire sul carro dei vincitori, almeno quanto lo siamo ad accanirci contro quello dei perdenti.
Oggi assistiamo alla lapidazione di Federica Pellegrini che è, ribadiamolo, la più grossa campionessa che il nostro nuoto, ma forse il nostro sport, abbia mai avuto.
Chi segue un po’ il nuoto sa quale sia stato il rapporto della Pellegrini con i 400 stile libero, dei quali è tuttora primatista mondiale, ma con i quali ha avuto spesso grossi problemi.
Il quinto posto di ieri non è stato un risultato così sorprendente.
Una delusione certo, ma non una sorpresa.
Dietro questo c’è la solita misoginia strisciante dei giornalisti, ma pure delle giornaliste, che mal tollerano il comportamento da diva della Pellegrini, che diva lo è, inutile nasconderlo.
Lo dico prima che nuoti le batterie dei 200, magari andrà benissimo, magari no.
Comunque vada la Pellegrini è un patrimonio del nostro sport che andrebbe un pochino più tutelato.
Perché di Pellegrini in Italia, da quando esiste il nuoto, ne è nata una soltanto.
Non è che possiamo fare tanto gli spocchiosi.
Luca