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Renato Farina, nome in codice "Betulla"

RENATO FARINA (Per MAIOLI)

Nel torbido affare legato al sequestro di Abu Omar da parte di un commando della CIA, stanno venendo a galla dettagli terrificanti.
Se vivessimo in un paese con un po’ di autostima, ci sarebbe da aver paura.

Il SISMI, Servizio Segreto Militare, aveva aperto a Roma un’ufficio il cui compito era quello di disinformare i cittadini (noi).
Repubblica, con l’inchiesta di D’Avanzo e Bonini aveva messo l’accento sulle probabili responsabilità del SISMI e del governo Berlusconi nel caso del sequesto del cittadino egiziano a Milano. Secondo la versione dei due giornalisti Niccolò Pollari, il direttore del SISMI non poteva non sapere che un commando di 22 agenti della CIA era stato a Milano a prelevare un cittadino sospettato di terrorismo.
Sono gli stessi D’Avanzo e Bonini a portare a galla il Nigergate, il falso dossier del SISMI con il quale si voleva dimostrare l’acquisto da parte di Saddam di uranio arricchito nello stato del Niger.
La stessa combriccola di persone sta dietro al falso scandalo Telekom Serbia, con il quale si tentò di dimostrare la corruzione di Prodi e Fassino.
Evidentemente queste inchieste giornalistiche avevano impaurito qualcuno, tanto che D’Avanzo e Bonini vennero messi sotto controllo, pedinati ed intercettati.

Quando, su mandato della procura di Milano, sono stati arrestati i due funzionari del SISMI, è stato perquisito l’attico romano nel quale aveva la “sede” l’ufficio destinato alla disinformazione.
Tra i miliardi di carte che sono state sequestrate, due foglietti hanno attirato l’attenzione.
Sono due ricevute di pagamento, di 2.000 e 5.000 €.
Pagamento per il servizio offerto al SISMI da Renato Farina, nome in codice “Betulla”.
Farina è il vicedirettore di Libero, è membro dell’Opus Dei ed ospite sorridente di qualsiasi trasmissione televisiva di natura politica.
Il suo compito, come agente “Betulla”, era quello di scrivere articoli con i quali cercare di smentire il coinvolgimento dei servizi italiani nell’affare Abu Omar e di cercare di addossarne la responsabilità a Prodi, quando era Presidente della Commissione Europea. Farina infatti pubblica su Libero un bufala, con la quale prova a dimostrare l’esistenza di un patto tra USA ed Europa sulle attività della CIA nel vecchio continente; a sottoscriverlo sarebbe stato Prodi. Il testo di quell’articolo gli fu passato integralmente dal SISMI.
Il paffutello giornalista di Libero mette in atto anche una intervista ai PM di Milano che conducono l’inchiesta sul rapimento di Abu Omar, con lo scopo di trasmettere notizie al SISMi sullo stato di avanzamento delle indagini.

Che Renato Farina abbia amici importanti e misteriosi lo si capì in occasione del sequestro dei quattro italiani in Iraq.
Durante la trasmissione Porta a Porta, nella quale era stata comunicata l’esecuzione di uno dei quattro italiani, fu trasmessa in diretta una telefonata di Renato Farina, il quale comunicava che l’italiano ucciso era Quattrocchi. L’allora Ministro degli Esteri, Frattini, annuì, ma si capì perfettamente che anche lui lo stava apprendendo in quel momento.

Renato Farina ebbe modo di mettersi in luce anche durante il sequesto Baldoni, quando scrisse due articoli molto interessanti, che titolavano così::
“Vacanze intelligenti. In un video l’italiano rapito in Iraq. Aveva detto:’Cerco ferie col brivido’. E’ stato accontentato. Ora rischia di essere ucciso”.
“Colpo in testa a Baldoni. I terroristi islamici uccidono il giornalista italiano che cercava brividi in Iraq. I rapitori non hanno esitato a sparargli anche se era amico loro e antiberlusconiano”.

Ora mi auguro che Farina venga espulso dall’ordine dei giornalisti.
Mi sembra il minimo da fare, anche e soprattutto nel rispetto di chi il giornalista lo fa davvero…

Luca

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politica

L'Italia delusa e l'Italia che delude

Inutile nasconderlo.
E’ stata una sconfitta.
Pensavamo di stravincere ed invece abbiamo vinto di un’inezia.
Al Senato avremo, forse, un paio di seggi di vantaggio.
Con l’impossibilità a governare.

Il dato di fatto che le elezioni confermano è che c’è mezza Italia che continua a credere che sia meglio affidare il paese a Berlusconi piuttosto che al centro-sinistra. Chi ieri votava il cavaliere, continua a farlo. Nonostante tutto.
E questo è, secondo me, desolante.

Non so cosa debba fare il nano di Arcore per convincere gli italiani a non votarlo, ma oggi è il giorno della sua ennesima vittoria.
Ed è il giorno del fallimento dei DS.
Sono loro il vero anello debole della coalizione.

L’elettorato di centro-sinistra ha punito l’affare Unipol e la mancanza di chiarezza sulla questione morale.
Fassino e D’Alema hanno fatto finta di sottovalutare il problema, ignorando i segnali di malcontento che arrivavano dal popolo dell’Ulivo.
Il risultato è stato che molti hanno preferito votare i partiti piccoli, ritenuti più puliti e più estranei a certi intrecci tra politica ed affari.
Indebolendo l’Ulivo, l’Unione e Prodi stesso.
Che ora difficilmente potrà costruire un governo capace di sopravvivere alle prossime prove di forza.

Dall’altra parte c’è un elettorato che ha ragionato ancora una volta con il portafoglio.
Tanti che non volevano andare a votare ci sono andati perché impauriti dal programma dell’Unione, che vorrebbe far pagare le tasse anche a chi fa i soldi facili e non soltanto alle imprese ed ai loro dipendenti.
Sembra fantascienza, ma la proposta del cavaliere di tagliare l’ICI ha funzionato.
E questo è desolante.
Perché ancora una volta ci manifestiamo come un paese che si mobilita soltanto quando si parla di soldi.

I ragionamenti sulla pace e sulla guerra, sulla redistribuzione del reddito, sullo stato sociale e sull’aiuto alle famiglie non contano niente.
Contano gli euro risparmiati sull’ICI.
Questa è l’Italia.
Questo è il popolo che ha invertito il risultato delle elezioni.
Questa è l’Italia che delude.

Luca

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politica

Le farneticazioni di Cossiga e l’Italia tradita

Oggi Cossiga è stato in visita alla tomba di Bettino Craxi ad Hammamet.
Fin qui, chi se ne frega.

Ma il nostro ex-presidente non ha voluto mancare nel dispensare alcune delle sue perle di saggezza.
Ve ne elenco un paio:

(rivolto a Bobo Craxi):

Io non sono stato ladro e non lo e’ stato tuo padre. Tuo padre non ha rubato. La differenza fra me e lui e’ che tuo padre ha rubato meno e gli hanno dato del ladro.

Se uno ruba il 10% e porta il bilancio dello Stato a 10 mila e’ meglio di uno onesto che lascia il bilancio dello Stato a 10.

E’ vero che mentre parli con uno che si chiama BOBO è difficile dire cose serie, ma a tutto c’è un limite.
Un ex-presidente della Repubblica non dovrebbe dire certe cose.

E’ da queste persone che l’Italia si voleva liberare.
Mani pulite, l’Ulivo, i movimenti hanno illuso tante persone che credevano in una politica alta.
Questa Italia è stata tradita dalle parole di Fassino:

“Non esiste una questione morale che investe i Ds”.

Improvvisamente ci siamo trovati dalla parte sbagliata della barricata.
Senza che nessuno ci avesse avvertito.
Davanti a noi soltanto i nemici.
Dietro la barricata soltanto i cadaveri.

E nessuna via di fuga.

Luca

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politica

La distanza della politica

Mi affaccio alla finestra ed osservo il carrozzone della politica allontanarsi da me.
Non riesco a seguirlo. Prende strade che non posso o non voglio percorrere.

Sbaglia Fassino a dire che non c’è una questione morale sui DS.
La questione morale c’è e gli elettori del centro-sinistra meno inquadrati la percepiscono tutta.
Perché Fassino ha detto a Consorte: “Allora siamo proprietari di una banca?“.
Perché Consorte ha ricevuto da Gnutti 50 milioni di euro?
Qualcuno in Italia crede alla storia che questi 100 (!) miliardi siano i compensi per delle consulenze?
Alla faccia delle consulenze!
Fassino e il grande burattinaio con i baffi (D’Alema) si sono voluti liberare troppo velocemente di questa storia.

Sull’altro fronte assistiamo alla solita pagliacciata del berlusca, che si è trasformato in moralizzatore.
Il cavaliere ha costruito il suo impero grazie alle bustarelle date ai politici di allora e grazie alle bustarelle date ai giudici per comprare le sentenze.
E’ l’imperatore dei ladri. Non avrebbe nessun diritto di fare il moralizzatore.
Ma lo fa. Rendendosi ridicolo.

Io, intanto, continuo a guardare il carrozzone della politica.
Ormai ha già girato l’angolo.

Luca

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politica

Prospettive politiche per il 2006

Data ormai per sicura la vittoria del berlusca alle prossime elezioni, devo decidere come affrontare il futuro.

La prima alternativa è la fuga.
Scappare in un altro paese e dalla mia nuova collocazione sparare merda sull’Italia e sul suo governo.

La seconda alternativa è l’indifferenza.
Fare finta di niente.
Come vedi questo governo?“.
“Quale governo? Perché è cambiato? Ah, non lo sapevo”.

La terza alternativa è la depressione.
Chiudermi in me stesso e disperarmi per quello che sarebbe potuto succedere e non è successo.

La quarta alternativa è la reazione rabbiosa.
Maledire quotidianamente D’Alema ed i suoi sgherri e non cessare mai di denunciare la distruzione del sogno ulivista da parte di baffino.

Credo che sceglierò la quarta alternativa.
La prima sarebbe bella, ma dovrei partire da solo. Dubito che la mia famiglia mi seguirebbe in questo auto-esilio forzato.
La seconda alternativa non è praticabile. Sono troppo acido per far finta di niente. L’acidità, tenuta dentro, mi corroderebbe lentamente.
La terza non si addice al mio temperamento. Non sono un tipo che si dispera e si deprime.

Quindi via alla campagna “Sputa merda su baffino e su Fassino”.

Ma come si fa?
Come faccio a fare il gioco di Bondi, Pera, Schifani, …
Non ci riesco…

Allora cercherò di sputare merda in modo calibrato.
In modo da colpire baffino, ma con circospezione.
Senza sporcare troppo intorno.

Certo è che alle prossime elezioni sarà dura andare a votare.

Luca