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La morte di Friendfeed è vicina?

frenfi concordia

Voialtri utilizzatori compulsivi di Facebook, sappiate che in Italia c’era un aggeggino, con un nome simpatico, chiamato FriendFeed.
Oddio non c’era solo in Italia, ma è qui che ha avuto il maggior successo (un po’ come i Genesis o gli Skunk Anansie).
Era una specie di Twitter, ma più evoluto, un semi-facebook.
C’era gente simpatica, dissacrante, astuta, una specie di spremuta degli animi più svegli, acidi, blasfemi ed originali della rete.

FriendFeed è stato acquistato tempo fa da Facebook e da quel giorno, noi affezionati di FriendFeed, sappiamo che la morte arriverà. Non si sa quando, ma ci teniamo pronti.

Ecco, da due giorni FriendFeed funziona poco e male, e non ci sono comunicazioni di servizio che riescano a tranquillizzarci.
Ed ogni volta che la morte di FriendFeed inizia a manifestarsi, mi torna in mente il fotomontaggio spettacolare che fece SAPO!! qualche mese fa.

Peccato.
Ci siamo divertiti parecchio su Frenfi.

Luca

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politica

La politica come una foto brutta di Istagram

Una volta che avremo finito di indignarci delle ruberie della Lega e che ci saremo scaricati la coscienza denunciando tutto il marcio che si nascondeva dietro le divise dei fieri vichinghi nostrani, sarà il momento che riprendiamo seriamente a fare politica in questo paese.

Fare politica, iniziando a promuovere iniziative politiche di supporto, ma anche alternative, a quelle portate avanti dal governo Monti.
E queste iniziative spettano ai partiti.

Sappiamo benissimo che il problema del nostro paese non quello dei costi della politica, ma il momento inizia a diventare abbastanza drammatico e le iniziative di facciata sono diventate importanti, almeno quanto quelle di sostanza.
Facciamo qualcosa e facciamolo presto.
Prima che Beppe Grillo si prenda pure i voti dei leghisti scontenti.

Bisogna che i partiti si diano una sveglia, e se la diano velocemente.
Il mondo là fuori va ad un’altra velocità e non c’è tempo per fare troppe riflessioni.
Bisogna mandare segnali immediati.
Via i tesorieri e i faccendieri, tagliamo subito il costo dei parlamentari e dei consiglieri vari, presentiamo immediatamente una riforma della legge del finanziamento ai partiti.

Non si può continuare a vedere una politica che si mette a giocare sempre quando la partita ormai è chiusa.

Non per fare sempre gli stessi esempi, ma mi ha colpito una cosa nella newsletter di oggi di Matteo Renzi.
In calce alla sua comunicazione, il Sindaco di Firenze commenta la notizia dell’acquisto da parte di Facebook di Istagram, una applicazione fotografica, sviluppata da una piccola società con 13 dipendenti. Facebook avrebbe sborsato per acquistarla 1 miliardo di dollari. U N M I L I A R D O D I D O L L A R I. Andate in giro a chiedere ai nostri politici ed amministratori un commento su questa notizia. Sono pronto a scommettere che l’80% di loro non saprà dirvi niente.

Noi ci chiediamo come sia possibile che una applicazione per iPhone venga valutata tanto e facciamo dei calcoli e dei ragionamenti.
La politica non sa nemmeno di cosa stiamo parlando.
Il mondo là fuori va avanti e bisogna che tutti proviamo a tenere il passo.

Luca

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blog internet

Prepariamoci al 2012 dei blog

Da molte fonti giungono voci che questo potrebbe essere l’anno della crisi dei social network e quello della ripresa dei blog.
La crescita di Facebook e compagnia sta rallentando, i ricavi generati si assestano, le prospettive di sviluppo anche.
Il vecchio meccanismo della bolla.
Per una Zynga che fa miliardi, ci sono migliaia di altre società che nascono morte.
In tanti dovranno tornare ad interrogarsi sul come sfruttare i socialcosi per far soldi.

Twitter, strumento ormai usato da tanti e noto a quasi tutti, non ha ancora un suo modello di business chiaro.
I vari Groupon e simili sono già alla fase discendente.

Per questo i blog, con i quali nessuno è mai riuscito a fare un euro (vedi anche alla voce Splinder), ritorneranno in auge.

Il titolare è pronto a cavalcare l’onda.

Nel frattempo, se vi interessa, questo è un sommario delle statistiche del mio blog.
Non sono molto affidabili, ma si presentano bene.

Luca

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politica

E poi ci sono questi preti maledetti che non pagano l’ICI

vaticano paga tu la manovra finanziaria

L’ultima indignazione collettiva, veicolata sui socialcosi, è quella contro la Chiesa che non paga l’ICI.
Stiamo tutti a tirare la cinghia e questi stronzi non pagano niente.

Non è proprio così.
Se avete voglia, vi considero di leggere l’analisi fatta da Arianna Ciccone che inizia così:

Faccio subito una premessa: non sono cattolica e a mio modesto avviso Dio non esiste. Quello che mi interessa è capire.

Ecco, cercando di capire, si scoprono cose interessanti.
Che, se è vero che l’esenzione ICI al no-profit (Chiesa inclusa) corrisponde ogni anno a 2 miliardi di mancate entrate nelle casse dell’erario, è anche vero che la storia degli alberghi che non pagani l’ICI semplicemente perché hanno una cappellina votiva al loro interno è una bufala. O meglio, l’ICI la devono pagare, perché non sono esenti e se non la pagano sono dei truffatori.

Non tutti gli immobili di proprietà degli enti non commerciali sono esenti: lo sono solo se destinati alle attività indicata dalla legge. In tutti gli altri casi pagano, inclusa la Chiesa, regolarmente l’imposta: è il caso degli immobili destinati a librerie, ristoranti, hotel, negozi, così come delle case date in affitto. Se non la pagano, vanno denunciati.

Quindi non è vero che per gli alberghi la Chiesa non paga l’ICI, la paga perché quell’attività non rientra nelle attività specificate dalla legge. E non è vero che basta una piccola cappella all’interno di un hotel di proprietà di religiosi per rendere l’intero immobile esente dall’ICI, come trucchetto per rientrare in ogni caso nella clausola dell’attività di natura “non esclusivamente commerciale”. Trucchetto che comunque non reggerebbe visto che per ottenere l’esenzione l’intero immobile deve essere destinato a una delle attività indicate e considerato che l’attività alberghiera non è tra queste, l’intero immobile, cappellina inclusa, dovrebbe essere assoggettato all’imposta.

Altra cosa di cui tener conto. Il turismo religioso ha una ricaduta non banale sull’economia. Il ristorante che sta di fianco al monastero paga l’ICI e il monastero no, ma senza il monastero il ristorante sarebbe vuoto.

In Italia il settore (del turismo religioso) cresce di oltre il 20% quest’anno e genera annualmente un giro d’affari intorno ai 5 miliardi di euro, muove oltre 40 milioni di persone e fa registrare 19 milioni di pernottamenti, secondo una indagine Trademark. E la Chiesa cattolica svolge un ruolo chiave, con il 70% dei beni culturali esistenti, 30mila edifici religiosi di valore artistico, 700 musei diocesani e 2.200 tra santuari, monasteri e conventi che in gran parte offrono ospitalità”.

E se ci indignamo per i 2 miliardi dell’esenzione ICI, cosa dovremmo fare per il resto?

[…]ogni anno in Italia abbiamo 120 miliardi di evasione fiscale, 60 miliardi di corruzione, e 350 miliardi di economia sommersa, pari ormai a quasi il 20 per cento della ricchezza nazionale. Ma varrebbe la pena di aggiungere gli oltre 500 miliardi nascosti da proprietari italiani nei paradisi fiscali e su cui non si pagano tasse. Sessanta miliardi di corruzione e 120 di evasione fanno 180 miliardi l’anno. In 10 anni sarebbero 1800 miliardi: esattamente quanto l’intero stock del debito pubblico. Si potrebbe azzerarlo e vivere felici

Dal punto di vista della comunicazione, Arianna nota anche come le campagne sui socialcosi, come ad esempio Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria (che ha anche un sito di riferimento), siano state pensate ed organizzate piuttosto bene, con una precisa strategia.

La pagina Vaticano pagaci tu la manovra secondo me non è nata dal basso: è anche questa una pagina ben strutturata di marketing politico (devo dire che ho apprezzato moltissimo le netiquette che invitano gli iscritti a rispettare le regole della civile conversazione). […] una delle tecniche utilizzate è quella di “creare” la notizia di mobilitazioni nate dal basso su facebook per ottenere spazi di visibilità sui giornali e sulle tv (media main stream), visibilità che in altro modo non si riuscirebbe ad ottenere, nonostante la validità dei temi trattati.

Probabile che dietro ci siano i radicali, di sicuro c’è Mario Staderini che di Radicali Italiani è il segretario.

Per concludere, un riferimento al mondo anglosassone che, giustamente, spesso portiamo ad esempio.

Chris Potter mi fa notare che anche in altri paesi, come la Gran Bretagna, le attività no-profit (incluse le attività religiose) usufruiscono dell’esenzione dalle tasse. Qui il LINK di riferimento.

Insomma, mettiamo Mi Piace a quello che vogliamo, ma per capire le cose un po’ bisogna sbattersi.
La Chiesa di privilegi ne ha molti, anche l’esenzione dell’ICI è uno di questi.
Ma le cose sono molto diverse da come ce le presentano gli indignati di turno.

Mi pareva un buon post per il giorno dell’Immacolata.

Auguri.

Luca

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Fin troppo facile sparare sul cantante

In rete è tutto un gran prendere per il culo Vasco Rossi per la sua nota scritta su Facebook.

Vasco in pratica dice di essere in cura per una grave forma di depressione dal 2001 e che se non fosse imbottito di farmaci non sarebbe riuscito a sopravvivere.

A me, che una persona così in vista ammetta di essere malato e faccia nomi e cognomi dei dottori che lo curano e che in pratica lo hanno salvato, pare un bella cosa nella via dello sdoganamento delle malattie psichiatriche.

Voi tornate a fare battutine e a darvi di gomito per le pasticche che ha preso Vasco e per chissà quante altre schifezze ha assunto in vita sua.
Io mi auguro che anche queste dichiarazioni aiutino una volta di più l’opinione pubblica a capire che le malattie psichiatriche non sono diverse dalle altre.
E siccome vi sentite stronzi quando prendete per il culo un uomo od una donna paraplegica, proprio non si capisce perché non vi dovremmo ritenere tali quando vi prendete gioco dei “matti”.

Luca