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Hanefi è libero

“Sono vivo”, ha detto in pashtu a Gino Strada, “sto bene”, ha aggiunto in italiano. E al telefono con la presidentessa dell’associazione, Teresa Strada, ha esclamato: “Thank you italian people”, grazie Italia.

“Questa è una bellissima giornata, una giornata di festa, non solo per Rahmat ed Emergency, ma anche, credo, per moltissimi afgani e moltissimi italiani”, ha commentato Gino Strada. Dalle case dello staff internazionale di Emergency, addobbate con rose di plastica rossa per il ritorno, Hanefi telefona alla moglie, mentre i colleghi lo festeggiano con tè verde, uvette e mandorle tostate.

Il collaboratore di Emergency era stato arrestato il 20 marzo scorso, il giorno dopo la liberazione del giornalista Daniele Mastrogiacomo. I servizi segreti afgani lo accusavano di essere coinvolto nel rapimento dell’inviato di Repubblica per la cui liberazione aveva svolto il ruolo di mediatore.

Giustizia è stata fatta.

Luca

Via | Repubblica

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Fascetta per Emergency

Sono talmente nauseato dagli attacchi che vengono portati a Gino Strada, che ho deciso di esprimergli la mia solidarietà.
Ho inserito una fascetta nell’angolo in alto a sinistra del blog.
E’ vero. Il mezzo è abusato, ma è il primo che mi è venuto in mente.

Se volete inserirlo nel vostro blog, scaricatevi l’immagine da Flickr e copiatevi il codice HTML dal mio blog.
Il codice va inserito nel file header.php del vostro tema, dopo il tag “body”.

Se avete bisogno di chiarimenti, fate un fischio.

Io sto con Emergency.

Luca

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diritti umani politica

L'assedio ad Emergency

Alla fine ce l’hanno fatta.
E’ un classico.
Quando il potere si sente messo sotto accusa sceglie di contrattaccare cercando di denigrare gli oppositori.
Vedrete come nei prossimi giorni tutti contribuiranno a mettere in ridicolo Gino Strada.
I politici ed i giornalisti che sono loro servi.
Il potere non può permettersi di essere sputtanato da un volontario qualunque.

Si pretenderebbe che Gino Strada sottoscrivesse l’opzione militare in Afghanistan.
Da un medico che ha speso gli ultimi anni della sua vita a ricucire le vittime delle nostre guerre.

Oggi come ieri sono convinto della profonda verità che sta nelle parole del leader di Emergency.
I potenti tentano di far apparire la guerra come una cosa giusta e necessaria, mettendo in ridicolo chi osa ancora credere nel pacifismo.

Ci sono tanti italiani che continuano a credere nel pacifismo.
Quello che non porta armi con sé.
Ma nei giornali e nelle TV la nostra opinione non è mai contemplata.

Luca