Beppe Grillo continua il suo attacco contro politica ed informazione.
Ormai si è schierato apertamente per l’astensionismo alle prossime elezioni.
Insomma, chiede agli italiani di non andare a votare.
Un tedesco che non avesse votato durante il nazismo. Un sovietico che non avesse votato durante lo stalinismo. Un italiano che non avesse votato durante il fascismo. Come li chiamereste? Democratici, persone libere? Siatelo anche voi. Non votate per le elezioni politiche. Esercitate il vostro diritto di non essere presi per il culo.
Ora, Beppe di cazzate ne ha dette e continue a dirne molte, ma questa le supera un po’ tutte.
Non siamo in guerra e non siamo sotto regime.
Non andare a votare non può essere considerato come disertare contro un stato totalitario.
Non capisco poi cosa dovrebbe cambiare se non andassimo a votare.
Beppe pensa che i nostri politici, distrutti dal non vedere un’alta affluenza, diventerebbero improvvisamente seri, onesti e responsabili?
Io penso che sia giusto scegliere e non far scegliere gli altri.
Anche perché, se non votassi, poi dopo con chi me la posso prendere?
Contro chi potrò scagliare i miei anatemi e le mie maledizioni?
Vuoi mettere la soddisfazione di dire: “Maledetto me ed il giorno che ti ho votato!”
Grillo è un grande personaggio, condivido molte sue battaglie (non tutte).
Doveva però prendere una decisione su cosa fare da grande: continuare a fare il comico (scelta da me preferita) o buttarsi in politica?
Lui ha fatto una scelta intermedia che non ha sbocco e lo porterà ad arrotolarsi su sé stesso.
Luca