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Non è la colpa, ma la pena

La legge approvata in Francia che punisce con il divieto ad accedere ad internet a chi abbia scaricato illegalmente contenuti protetti dal diritto d’autore è profondamente sbagliata.
Non voglio star qui a dire che il diritto d’autore è una cretinata, anche se a volte lo penso, ma vorrei puntare l’attenzione sulla pena.

Scaricare musica e film è illegale?
Ok, fatemi una multa. Anche salata.
Punirmi con il divieto di accesso alla rete è una scelta barbara.
Sarebbe come se per punirmi per aver fotocopiato dei libri mi si impedisse di entrare nelle librerie.

Dobbiamo vigilare su queste iniziative, perché è probabile che possano essere replicate anche in Italia.
Ha ragione Paolo De Andreis:

Su questo occorre lavorare, occorre essere consapevoli che la rete si sviluppa per sua natura come collegamento tra le persone, che soltanto la libertà di comunicare senza filtri può consentire l’accesso ad una nuova fase della comprensione e della socialità, occorre lavorare per l’affermazione del diritto all’accesso quale diritto supremo, che certo non può essere negato da una entità privata, che certo non può essere cancellato senza l’atto specifico di un magistrato. È necessario che noi tutti si sia consapevoli del valore assoluto dell’imprevedibilità di quanto la rete possa portare, di quanto possa accadere e girare su Internet, e di quanto gravemente i nuovi scenari possano essere infettati da chi anziché farli propri per costruire un mondo migliore da anni cerca di annichilirli, strascicando sulle nostre vie digitali pezze purulente, pestilenze che arrivano fino nelle case di noi tutti, avallate da una classe politica afflitta da colpevole ignavia quando va bene, e da impunita corruzione quando va male.

Luca

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Poveri amici del Sing Sing

Leggo oggi su un quotidiano locale e su internet che un circolo musicale, del quale sono socio, è stato condannato a pagare 850.000 € di multa ad alcune case discografiche, in quanto è stato ritenuto colpevole di noleggiare CD.
I CD in realtà non venivano noleggiati, ma solamente prestati ai soci del circolo. Che in quanto soci possono utilizzare i beni comuni.
Una riflessione ulteriore andrebbe anche fatta, perché non si capisce come mai si possano noleggiare VHS e DVD e non CD musicali…

Ma la riflessione più grande andrebbe fatta sulla legge sul diritto di autore, perché non si può continuare a vietare la condivisione della conoscenza e della cultura.
Si continua a fare la guerra al povero malcapitato di turno per cercare di fermare un fiume in piena non controllabile, quello del peer to peer.

Non si può evitare che la gente condivida la propria musica.
Sarebbe come proibire che due amici si scambiassero un libro.

Luca