Categorie
politica

Intanto in Italia

Se non ci fossero problemi tanto drammatici di cui preoccuparci, ci sarebbe da ridere per lo scontro all’ultimo sangue che si sta sviluppando tra Beppe Grillo e Luigi De Magistris.

Lo racconta Alessandro Gilioli.

Ricordiamo che De Magistris fu ampiamente sostenuto da Beppe Grillo durante la campagna per le Elezioni Europee.

Ora toccherà a Sonia Alfano.

Penso che sarà più facile che l’ultimo dei peggiori parlamentari rinunci alla sua poltrona, piuttosto che Beppe Grillo rinunci alla sua missione salvifica.
In tutto questo grande responsabilità l’hanno avuta i politici che hanno cavalcato Beppe Grillo e le sue isterie, De Magistris ed Alfano in primis.

Luca

Categorie
politica

Se questo è un pm (o un politico)

A margine della questione delle inchieste denigratorie di Panorama fatte con la compiacenza di un finanziere che passava ad un giornalista del settimanale dati riservati, c’è una perla detta da De Magistris che da sola chiarisce tutto il valore del personaggio.
Dice De Magistris:

Poco dopo che venni eletto uscì su Panorama un’inchiesta vergognosa, che mi colpì perché si basava su dati personali e riservati, come la dichiarazione dei redditi.

Un ex pubblico ministero ed ora deputato che non soltanto non sa che la dichiarazione dei redditi è un dato pubblico non soggetto alla legge sulla privacy, ma non si ricorda neppure che al momento dell’elezione e poi tutti gli anni successivi lui stesso la inoltra agli uffici della Camera dei Deputati che, come il Senato, rende pubbliche le dichiarazioni dei redditi di tutti i deputati e senatori.

Tanto per chiarire lo spessore del personaggio.

Stamattina a Radio Radicale Massimo Bordin si è sganasciato mentre raccontava questa cosa.

Luca

Categorie
informazione politica

Prima o poi ti si rivoltano contro

Giulia Cerino su L’Espresso ha spiegato come molti parlamentari, tra cui anche De Magistris e Sonia Alfano, abbiano sfruttato dei magheggi messi in atto per far apparire dei voli fatti con jet privati come voli charter in modo da poterseli poi far rimborsare. Il tutto ci veniva a costare il doppio del normale, ma tanto paghiamo noi e chi se ne frega.

Non ci si mischia con i passeggeri normali, si sta solo tra onorevoli e si parte all’orario che vogliono loro. Noi lo qualifichiamo come charter anche se i nostri voli sono equiparabili a voli privati. Costa 1.400 euro a onorevole, ma permettiamo a chi ha bisogno di imbarcare parenti o accompagnatori di venire con noi a un prezzo di 400 euro con un unico biglietto rimborsabile. Regolarmente gli onorevoli arrotondano, ma bisogna stare attenti a non superare di troppo le tariffe business ufficiali delle compagnie europee. Si possono intestare biglietti anche a persone che non hanno volato. Tutta quella che è la gestione amministrativa rigida delle compagnie con noi diventa flessibile.

Niente di irreparabile o di sconvolgente, se non fosse che queste pratiche sono state utilizzate da due campioni della moralizzazione.

Alessandro Gilioli ha parlato dell’inchiesta della sua collega dell’Espresso sul suo blog.

Ovviamente ora i moralizzatori seguaci dei moralizzatori De Magistris ed Alfano lo stanno massacrando nei commenti sul blog e su FriendFeed.
Lo sa benissimo chiunque si sia provato una sola volta a criticare uno qualsiasi tra grillo-travaglio-dipietro-demagistris-alfano-genchi e compagnia bella.

Solidarietà al povero Gilioli.

Luca

Categorie
politica

Proprio tu, De Magistris

Non è che mi diverta ad infierire, ma l’attacco portato oggi da Beppe Grillo a De Magistris è significativo di quanto il modo di intendere la politica del comico genovese sia di fatto incompatibile con una forma che somigli lontanamente a quella di un partito.
De Magistris è stato per mesi la persona indicata da Grillo come il faro della politica italiana.
E’ anche e soprattutto grazie a Grillo che De Magistris è stato eletto al parlamento europeo con un numero strabiliante di preferenze.

Poi succede che De Magistris si iscrive all’Italia dei Valori, tenta di scalzare Di Pietro, sposa la causa del popolo viola e vuole mettere il cappello pure sul Movimento 5 Stelle.
Grillo, che il popolo viola ha provato a farlo suo, senza riuscirci, è permaloso ed oggi ha sbottato sul suo blog, di fatto rompendo con l’ex magistrato.

Luigi de Magistris è stato eletto con i voti dell’Italia dei Valori e del blog. L’obiettivo era di avere un eurodeputato a Bruxelles e non in televisione. Fare luce sui capitali mafiosi in Europa e sui finanziamenti europei in Italia. Attraverso la Rete, ogni giorno. Un lavoro che fatto a tempo pieno non consentirebbe neppure di vedere la famiglia. E’ stato eletto come indipendente e poi ha preso la tessera IDV. Parla a nome del MoVimento 5 Stelle senza averne l’autorità. Il popolo viola (chi è?) con le manifestazioni sovvenzionate dai partiti è per lui un punto di rifermento.

De Magistris nel suo blog ha risposto a Beppe Grillo, ma pare che la rottura sia definitiva.
Travaglio ed il Fatto Quotidiano paiono sempre più schierati a fianco di Grillo (lo si è capito stasera con l’editoriale del giornalista ad Anno Zero), De Magistris cavalca il popolo viola e Di Pietro pare sempre più isolato, tanto che le sue aperture nei confronti del PD sono probabilmente funzionali a questo nuovo equilibrio.

Sarà interessante vedere quali saranno le mosse di Di Pietro e quale sarà la struttura che si vorrà dare il Movimento 5 Stelle.

Luca

Categorie
politica

C’eravamo tanto amati

Ora è ufficiale.
Il sodalizio di Antonio Di Pietro con Beppe Grillo e con il clan de Il Fatto, Marco Travaglio in testa, è finito.
Beppe Grillo si dissocia dal suo blog, mentre Travaglio lo fa dalle colonne del suo giornale.

Le parole di Grillo parlano da sole. Non si può appoggiare la candidatura di un indagato. Se anche fosse innocente, sarebbe comunque colpevole.

Per De Luca non è necessario aspettare la sentenza, parla la sua faccia, la sua arroganza, la sua ignoranza come potete ammirare nel video che mi ha dedicato quando criticai l’inceneritore di Acerra.

Il Fatto quotidiano sembra invece aver sposato la linea di De Magistris, che tenta da mesi di scalzare Di Pietro ed oggi ha il coraggio di lamentarsi pur non avendo avuto ancora nemmeno il coraggio di iscriversi al partito. Lo stesso partito che lo ha fatto eleggere come parlamentare europeo.

Ero d’accordo con Di Pietro che prima, durante o dopo il Congresso mi sarei iscritto al’Idv ricoprendo un ruolo che si confacesse al mio profilo politico e che sarebbe avvenuto attraverso un evento pubblico significativo. Ad oggi non è accaduto. La domanda “perché non mi sono iscritto” andrebbe girata a Di Pietro.

Insomma, a leggere le vicende dell’Italia dei Valori appare chiaro quanto sia difficile passare dalla fase del movimento di protesta e di critica al sistema a quella di partito che si struttura per governare.

Luca