Categorie
politica tv

Lo sa che è antipatico Ministro?

Daria Bignardi si è tolta la soddisfazione di dire a Renato Brunetta che è antipatico.
Io credo che metà degli italiani le avrebbero voluto dare un bacio.

Brunetta si è messo pure a far polemica sul numero di persone che lavorano in redazione con la Bignardi.
Al che lei gli ha detto: “La prego di cambiar tono con me”.

Il successo che ha Brunetta tra gli italiani rimane per me un mistero insolubile.

Luca

Categorie
politica tv

Ma perché fai così?

Ho terminato da poco di guardare l’intervista della Bignardi a D’Alema.
Ogni volta che sento parlare D’Alema faccio un respiro profondo, pensando che in Italia un uomo politico così non ce n’è.
Sono convinto che la stessa sensazione la provino una gran parte degli elettori del centro-sinistra.

Non c’è una volta che, mentre lo ascolto compiaciuto, non mi chieda perché un uomo così abbia sempre remato contro qualsiasi iniziativa che abbia provato a rendere vincente il centro-sinistra in Italia.

Per me D’Alema resterà per sempre la perfetta rappresentazione della differenza che c’è tra il dire ed il fare.

Se fossi stato io ad intervistarlo avrei anche chiesto a D’Alema in che modo si riesce a convivere con il senso di colpa di aver autorizzato degli aerei neri a bombardare Belgrado.

Luca

Categorie
sport vivere

Almeno sono morti un pochino più comodi

Ci sono poche storie che mi affascinano come i racconti delle spedizioni in montagna.
Vita, morte, natura.

L’estate scorsa sul K2 ci fu un’ecatombe.
In una notte, per una serie di fatalità, morirono 11 alpinisti.

Tra quelli che riuscirono a sopravvivere c’è Marco Confortola, uno degli alpinisti più bravi che abbiamo in Italia.
La settimana scorsa Marco è stato ospitato da Daria Bignardi per presentare il suo libro “Giorni di Ghiaccio” nel quale racconta la sua versione su quei terribili giorni.

E’ una storia dura che commuove, soprattutto quando Marco racconta di come abbia cercato di spostare due alpinisti coreani che erano rimasti appesi a testa all’ingiù per tentare di farli morire in una posizione un po’ più comoda.

Ci furono tante polemiche in quei giorni.
Marco tentò poco dopo il suo ritorno di spiegare quello che era successo.
Del resto lui porta una macchia indelebile, quella che hanno tutti i sopravvissuti: la colpa di essere vivi.

Marco Confortola, invece sembra una persona schietta.
Un montanaro vero, capace di cedere un suo guanto (avete idea di cosa significhi a 8300 metri?) per cercare di coprire il piede di un uomo rimasto senza scarpone e destinato a morire di lì a poco.
Capace anche di ritardare la discesa e di usare le ultime forze per cercare di far morire più dignitosamente due persone.

Luca

Categorie
politica sport

Giovanni, ma chi te l’ha fatto fare?

A me Giovanni Galli sta pure simpatico.
Lo ho sempre rispettato per essere riuscito a trasformare il dolore per la perdita di un figlio in una fondazione che riesce ad aiutare tanti ragazzi.
Ho visto la sua intervista l’altra sera dalla Bignardi e devo dire che a me è parso inadeguato per il ruolo.
Non puoi fare il calciatore, poi il commentatore televisivo e di punto in bianco andare ad amministrare una città complicata come Firenze.
Non sono la stessa cosa.
Prova a mettere Matteo Renzi in porta e vedi quel che sarà capace di fare.

Ad ognuno il suo ruolo.
A me Giovanni Galli piace molto così com’è.
Per questo è bene, per lui e per Firenze, che alle prossime elezioni vinca Matteo Renzi.

Luca

Categorie
informazione

Claudio intervista Daria

Quando il più bravo intervistatore su carta stampata intervista la più brava intervistatrice della TV ne viene fuori una cosa assolutamente godibile.
L’intervista di Claudio Sabelli Fioretti a Daria Bignardi è fenomenale.

Scriverai un altro libro?
«Mi sarebbe piaciuto che tu avessi letto questo, perché è evidente che non te ne frega niente. E sbagli! Vedi Claudio, io non ho voglia di parlare di questo libro per promuoverlo. Tra dieci anni forse mi chiederai di questo libro perché avrai capito le cose che in questo momento non hai capito, che non ti interessano. Però peggio per te».

Daria…
«Claudio…».

Tu che sei una mia lettrice, sai bene che non faccio interviste sui libri…
«Ma sulle persone sì. Trovi così scontato che io abbia scritto questo libro? È una cosa che c’entra molto con me, con la mia vita. Erano vent’anni che mi chiedevano di scrivere un libro».

Perché dicevi di no?
«Perché mi piace la letteratura. Leggo tanto e sono ipercritica con me stessa».

Sei di una presunzione pazzesca…
«Sì! Ma non avrei mai fatto “il libro della Bignardi”. Ho sempre pensato che se avessi scritto un libro sarebbe stato un libro vero».

Un libro che rimanesse.
«Sì. E penso di averlo fatto. Tu pensi che io sia presuntuosa perché non l’hai letto».

Guarda, ci sono ancora le orecchiette nelle pagine. Secondo me sei troppo presa da questo libro.
«Sono totalmente presa da questo libro».

Devi essere più distaccata. L’artista, una volta finita l’opera, se ne distacca. Non gli appartiene più.
«Parlo dei miei genitori, di me, dei miei nonni, della vita e della morte. E tu mi chiedi cose di dieci anni fa. Ma chissenefrega».

Se hai scritto un libro vuoi che la gente lo legga. E se uno legge quest’intervista, ha voglia poi di leggere il libro.
«Ma no, perché non ne abbiamo parlato».

Abbiamo parlato di te.
«Non abbiamo detto nulla, ed è evidente che a te non te ne è fregato un cavolo».

Daria?
«Sì».

Non capisci niente.

Luca