Le recenti elezioni politiche ci hanno rintuzzato il grido in gola.
Pensavamo di stravincere, di surclassare il berlusca ed, invece ci siamo dovuti accontentare di una vittoria risicata.
Poi è seguita l’edificante tiritela della scelta dei ministri, dei sottosegretari e delle stagiste da posizionare sotto le loro scrivanie.
Dopo questo periodo difficile, l’ulivista medio si sente quindi moscio, privo di speranza. Certo dell’imminente ritorno del nano di Arcore.
Ma l’ulivista, si sa, è un’ottimista. Ne ha passati di momenti duri. Quindi cerca di carpire il buono da ogni avvenimento della politica.
Oggi, anche il più positivista degli ulivisti ha le palle che gli toccano terra.
Ieri sera è stato ucciso il 38° italiano in Iraq.
Il cadavere di Alessandro Pibiri si aggiunge a quelli di circa 40.000 iracheni , di 2476 americani e di 113 inglesi (fonte Iraq Coalition Casualty Count).
Il momento è triste, difficile. Questa guerra non la vuole più nessuno.
L’ulivista, dopo anni di propaganda militare, si aspetta finalmente di sentire parole nuove, che richiamino ai valori della pace, delle scelte condivise con l’ONU. Il nostro ministro degli esteri, che già qualche anno fa aveva bombardato la Jugoslavia di Milosevic, si appresta a fare la sua dichiarazione. Cosa dirà? Dirà qualcosa di centro? Non dico di sinistra, ma almeno di centro?
Eccolo, si avvicina al microfono:
” Dolore, solidarietà e vicinanza alle Forze armate italiane, ancora una volta duramente colpite nell’ adempimento del loro dovere in una missione di pace“.
D’Alema, ma sei di fuori. Ma vai a farti un giro! Te, l’Ulivo, Prodi, Mastella, Bertinotti e tutti quei cretini di italiani che, come me, vi hanno dato il voto.
Possiamo cortesemente sperare in un ritiro delle missioni militari di guerra all’estero?
Ce lo avete promesso!
Ci avete anche sempre detto che quella in Iraq non era una missione di pace!
Che cosa è successo, avete cambiato idea?
Siamo veramente stufi di voltafaccia.
Vogliamo politici coraggiosi!
E smetti di ridere! Con quei baffetti di merda…
Luca
Foto Parlamento Europeo.