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Ci hanno lasciati soli

casetta sul fiume

Guardi la TV, leggi i giornali, scorri le notizie su internet, segui i socialcosi, e la sensazione che sempre più spesso provi è quella di solitudine.

Perché non è più soltanto il risentimento verso la casta e contro i suoi sprechi.
Non è più soltanto la sensazione di non essere rappresentati.
E’ qualcosa di diverso.

Ti sembra di non essere capito.
O meglio, è come se nessuno di quelli che formano la classe dirigente riuscisse veramente ad avere il polso della situazione.

Ecco, ti senti come il proprietario di questo ristorante spagnolo, che implora ai manifestanti di smettere di scagliare pietre contro la sua vetrina; magari pure lui sente la crisi, anzi la sente sicuramente, eppure deve difendersi da chi ha il suo stesso malessere.

Leggi poi della incredibile notizia della Chiesa Tedesca che rifiuta i sacramenti (funerale compreso) a chi rifiuta di pagargli una tassa e allora pensi che proprio nessuno vuole capire.

Ci hanno lasciati soli.
Non so cosa significhi o dove ci porterà tutto questo.
Ma è così.

Luca

Foto | Irene Becker (National Geographic)

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politica

Il necessario ritorno della politica

Sono un forte sostenitore del Governo Monti.
Ho tirato un grosso sospiro di sollievo quando l’ho visto giurare davanti a Napolitano.
Fin da subito ho pensato che il mandato di Monti fosse un mandato a termine e con un obiettivo già prestabilito, che era quello di salvare l’Italia dal fallimento, di mantenerla nell’Euro, facendo delle riforme di base che la politica non aveva il consenso per fare, e quindi lasciare il campo ad un nuovo parlamento ed un nuovo esecutivo.

Man mano che i mesi passano, i limiti di questo Governo si fanno sempre più visibili.
Non si può governare a lungo senza un sostegno politico.
Le poche riforme fatte da Monti, come quella delle pensioni, approvate tutte all’inizio del mandato, già oggi non sarebbe più possibile farle approvare in parlamento.
La riforma del lavoro, trascinata per mesi e gestita malissimo da un punto di vista comunicativo dal Ministro Fornero, difficilmente sarà approvata così come era nelle intenzioni del governo. Ben che vada sarà una mezza riformicchia.

I tanto odiati Partiti sono fondamentali in un sistema democratico. Senza di loro nessun governo può far molto.
Man mano che le elezioni si avvicinano e la crisi si fa sentire con più cattiveria, i partiti alleggeriscono sempre di più il loro sostegno al governo e tentano di rilanciare le loro proposte politiche.

Bene ha fatto Bersani a lanciare le primarie di coalizione.
Sarà un bel bonus da giocare alle elezioni, di fronte al PDL che pensa di ricandidare Berlusconi e a Grillo che decide da solo, insieme a Casaleggio, chi sia degno o meno di essere candidato.

Sabato Matteo Renzi dà il via alla danze con il suo incontro di Firenze con gli amministratori locali.
Vediamo cosa uscirà fuori.
Di sicuro c’è bisogno di rilanciare la politica in vista del nuovo anno.
E la politica si rilancia, ma guarda un po’, con i dannatissimi partiti.
Che abbiano cinque stelle, o ne abbiamo meno.

Luca

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siena

La crisi del sistema Siena

Ieri a Piazza Pulita è stato mandato in onda un servizio fatto da Sortino a Siena, per parlare della crisi del Monte dei Paschi, dell’Università, della città. Di tutto il sistema Siena, insomma.

Un sistema che sta implodendo su sé stesso, alla velocità della luce.

Niente di nuovo, niente che non sapessimo.
E nessuno si senta escluso.
Il sistema ha fatto comodo a tutti, dai grandi gruppi economici, alle contrade, alle famiglie con decine di appartamenti nel centro storico, dai partiti (tutti) fino all’ultimo sfigato circolino parrocchiale.
Eravamo tutti consci di vivere al di sopra delle possibilità di una città che non produce niente e che è capace soltanto di mantenere inalterato il suo amore per sé stessa. Che non è poco, ma non può bastare.

Chissà come ne usciremo.
Ci ritroveremo con una Università molto ridimensionata, magari chiusa fra qualche anno, con una Banca non più incentrata su Siena, con tutta una rete di società di servizi che dovranno reinventarsi una ragione di vita.

Dovranno essere bravi gli amministratori.
E dovrà essere bravo chi comprerà il Monte dei Paschi, spezzando il sistema di nomine fatto dalla politica e facendo piazza pulita dei cialtroni che l’hanno portato alla rovina attuale.

Luca

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politica

La mafia che prende il posto delle banche

Ieri è stata molto trascurata la notizia, tutti presi come siamo con le bizze dei tassisti, secondo cui la mafia sarebbe diventata la prima banca in Italia.

La più grande banca italiana è virtuale: si chiama mafia. Da sola, ogni anno, può contare su una liquidità di 65 miliardi, al netto delle spese per l’acquisto di materie prime, servizi, personale, latitanza e imprevisti, che hanno una propria voce negli accantonamenti di bilancio. Sessantacinque miliardi di utile, solo per avere un termine di paragone, sono circa 25 miliardi in più dell’ultima manovra finanziaria.

Le cose sono ovviamente complesse e non è giusto né utile assegnare responsabilità.
Ma le banche qualche riflessione dovrebbero farsela.

Sono oltre 200.000 i commercianti colpiti dall’usura, per un giro d’affari che sfiora 20 miliardi. Milano e il Nord-Est sono le aree più penalizzate, con le banche che tendono a restringere il rubinetto dei finanziamenti e a chiedere rientri immediati dei fidi, mentre i mafiosi sono gli unici a girare con le borse pieni di soldi. «Soldi sporchi, ma spesso gli unici circolanti, cui ci si affida per non vedere fallire e chiudere la propria azienda» ricorda Venturi. E qui il cerchio si chiude.

Andare in banca e sentirsi chiedere il 9% di interesse su un piccolo prestito, non è usura perché non lo dice la legge, ma nei fatti lo è.
Oltre tutto il piccolo prestito spesso ti viene rifiutato ed allora, lo strozzino diventa un’alternativa quasi suggerita.

Luca

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blog internet

Prepariamoci al 2012 dei blog

Da molte fonti giungono voci che questo potrebbe essere l’anno della crisi dei social network e quello della ripresa dei blog.
La crescita di Facebook e compagnia sta rallentando, i ricavi generati si assestano, le prospettive di sviluppo anche.
Il vecchio meccanismo della bolla.
Per una Zynga che fa miliardi, ci sono migliaia di altre società che nascono morte.
In tanti dovranno tornare ad interrogarsi sul come sfruttare i socialcosi per far soldi.

Twitter, strumento ormai usato da tanti e noto a quasi tutti, non ha ancora un suo modello di business chiaro.
I vari Groupon e simili sono già alla fase discendente.

Per questo i blog, con i quali nessuno è mai riuscito a fare un euro (vedi anche alla voce Splinder), ritorneranno in auge.

Il titolare è pronto a cavalcare l’onda.

Nel frattempo, se vi interessa, questo è un sommario delle statistiche del mio blog.
Non sono molto affidabili, ma si presentano bene.

Luca