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La mozione Matteo Renzi non è mai esistita

Oggi una retroscenista ubriaca del Corriere della Sera (lo dico con simpatia, cara Maria Teresa Meli) ipotizza un Matteo Renzi pronto alla guida di un governo sostenuto da PD, PDL e M5S.
E magari anche da stocazzo.

Matteo Renzi ha risposto qualche minuto fa su Twitter.

Dai, ancora soltanto QUINDICI giorni all’insediamento del nuovo parlamento.

Luca

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L’informazione e la politica

Oggi, durante Ballarò, Giovanni Floris ha intervistato Berlusconi.
Una bella intervista, come non se ne vedono spesso in Italia, durante la quale l’intervistatore non si è accontentato di recepire le risposte dell’intervistato, ma ha chiesto chiarimenti sulle risposte più sibilline, ha preteso dati concreti, ha incalzato.
Un’intervista alla maniera anglosassone.

Il Corriere, in tutto questo, ha colto la vera sostanza dell’intervista. Che poi sarebbe stato il bacio dato da Berlusconi a Floris.

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Luca

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Frase del giorno

Adriano Celentano nel suo periodico delirio gentilmente ospitato sul Corriera della Sera, ha delle soluzioni geniali da proporci.

Perché è di questo che ha bisogno la gente. Un programma dai contenuti rivoluzionari. Per esempio, il ritorno massiccio all’agricoltura.

Luca

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I consigli al governo Monti caduti nel vuoto

Le strade sono due.
O si è capaci a comunicare, a rilasciare interviste, a dosare le parole nei talk show, oppure meglio lasciar perdere e non cedere alle lusinghe dei giornalisti.
La Fornero in questo momento è come il difensore scarso di una squadra che gli attaccanti avversari cercano di isolare e di mettere in difficoltà con la speranza di fargli perdere palla.
Non si può rilasciare un’intervista al Corriere titolata Fornero: “Sull’articolo 18 non ci sono totem. E dico sì al contratto unico” e, a distanza di giorni, senza averla mai smentita, dire che si è caduti in una trappola.

Il ministri del governo Monti farebbero bene a rileggersi i consigli che Filippo Sensi scrisse su Europa.
Due in particolare:

5) Bene i tg, centellinare i talk show. Senza avere la pretesa di dettare l’agenda – chimera inarrivabile dentro cui si perde ogni esecutivo – pensare più a comunicare i provvedimenti presi che non ad aprire il dibattito. Farsi rosolare per un paio d’ore sotto i riflettori delle trasmissioni di approfondimento è utile, ma bisogna andarci preparati e a fuoco. Altrimenti meglio i telegiornali, anche retrocedendo dietro a dati che si capiscono, piuttosto che pensare solo a metterci la faccia.
6) Attenzione ai retroscena. La variante a stampa del politichese: il giornalista ti ingolosisce con la polpetta da inserire nella sua pietanza quotidiana, prende l’ansia di esserci, di curvare la linea a proprio vantaggio. È una pia illusione. Leggere tutto, ascoltare, ma non farsi prendere dalla smania di influenzare a mezzo stampa.

C’è poi un’altra possibilità ed è quella che la Fornero abbia voluto tastare il terreno per capire fin dove poteva spingersi, ma onestamente la ministro non mi pare così scafata.

Non vi vogliamo più vedere in TV per almeno un mese.
Fate approvare questa benedetta manovra e poi sparite, please.

Luca

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Per quel che vale

L’editoriale di Ferruccio De Bortoli, se ancora ce ne fosse stato bisogno, è la definitiva presa di distanze del Corriere dal governo Berlusconi.
Io non ricordo, anche se non sono poi tanto vecchio, un governo così malvoluto da tutti.

Il premier mostra di occuparsi solo delle sue questioni personali. E, infatti, oggi di che cosa discute la Camera dopo aver votato in diretta televisiva (ci vedono anche all’estero) sulle inchieste Papa, Milanese e Romano? Delle questioni contenute nella lettera della Bce? No, delle intercettazioni. Bossi non appare, anche agli stranieri, nel pieno delle sue facoltà. Non c’è membro del governo o della maggioranza che non affermi in privato che Berlusconi debba lasciare. Su questo giornale abbiamo suggerito al premier di fare come è accaduto in Spagna: annunciare che non si ricandiderà, chiedere le elezioni e non trascinare con sé l’intero centrodestra. Nessuna risposta.

Luca