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Corradino Mineo, Civati ed un paese che non può rimanere bloccato

Sarebbe fin troppo facile giudicare l’iniziativa politica di Corradino Mineo dalla fine, cioè dalla disgraziata scivolata con la quale ha paragonato Matteo Renzi ad un bambino autistico.
Sarebbe facile, perché viene da pensare che se un politico, per attaccare un suo avversario, scende così in basso da irridere i bambini disabili e le loro famiglie, allora probabilmente tutto quello che quel politico ha da dire e da proporre non vale niente.

Ma voglio considerare quella di Mineo una disgraziata scivolata che, in alcuni casi, ci può anche stare. Le sue scuse, pur se obbligate, ci devono far guardare oltre.
E se guardo oltre, pur non considerando la chiusura della vicenda, a me sembra che Corradino Mineo abbia comunque torto.

Perché se tutti gli organismi decisionali di un partito decidono di seguire una certa linea, che è quella di portare avanti in parlamento alcune riforme, se quel partito alle ultime consultazioni elettorali stravince ogni oltre previsione, avendo di fatto ottenuto un mandato dai suoi elettori di proseguire nella strada intrapresa, allora non è possibile che un parlamentare di quello stesso partito decida di fare ostruzionismo in commissione contro quelle stesse riforme, rischiando di farle fallire ancor prima di arrivare alla discussione in parlamento.

L’Italia è un paese bloccato da decenni a causa degli ostruzionismi messi in atto dalle minoranze.
Sarebbe anche arrivato il momento di finirla.

Bene ha fatto il gruppo parlamentare del PD a sostituire Mineo.
Ivan Scalfarotto spiega bene il perché della scelta:

Il tema è: si può sostituire un senatore perché la pensa diversamente dal gruppo? La risposta è: non è bello, ma lo si può fare. Lo si può fare perché in un partito esiste un principio maggioritario e una libertà di coscienza. Ma se la seconda può certamente limitare il primo, di certo non può cancellarlo.

Dispiace, ancora una volta, che Pippo Civati, pur di andare contro Matteo Renzi, abbia deciso di sposare la linea perdente di Corradino Mineo.
Aver pubblicato le sue scuse per la gaffe sui bambini autistici, appare la dimostrazione dell’ennesima scelta sbagliata fatta da Civati.
Che nell’ultimo anno non ne ha azzeccata una che sia una.

Quel video infarcito di risatine e di alzate di spalle in cui Civati appare a fianco di Mineo che, oltre a paragonare Renzi ad un bambino autistico, fa dichiarazioni sessiste contro la Ministra Boschi, è una macchia nella storia politica di Civati che è un uomo distante anni luce da Mineo, ma con il quale si trova costretto a percorrere un pezzo di strada pur di andare contro il suo ex-amico.

Luca