Ieri era il 1 Maggio, festa dei lavoratori.
Tanto per non sembrare incoerenti, anche ieri sono morte due persone.
Intanto a Piazza San Giovanni si svolgeva il tradizionale concertone.
Ne ho guardato qualche spezzone.
Niente di fantastico.
Il solito carrozzone autocelebrativo.
Con le solite bandiere del Che ed i soliti saluti alla mamma.
L’unico fremito lo ha garantito Andrea Rivera, che ha fatto un proclama anticlericale, discutibile, ma mica poi tanto sconvolgente.
Dovrebbe avere detto le seguenti parole:
Il Papa ha detto che non crede nell’evoluzionismo. Sono d’accordo, infatti la chiesa non si è mai evoluta.
Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana.
E’ giusto così assieme a Gesù Cristo non c’erano due malati di Sla, ma c’erano due ladroni.
Tutto qui?
Peccato che poi abbia dichiarato:
La messa è finita, andate in pace; mi dispiace e non trovo giusto che qualcuno mandi i proiettili a Bagnasco, ma la Chiesa in cui mi riconosco è quella di san Francesco
Beh, caro Rivera, non è proprio così.
La Chiesa è quella di San Francesco, ma è anche quella dell’adultera, di Pietro che tradisce tre volte Gesù e degli apostoli che scappano impauriti.
Se vuoi essere anticlericale, cerca di esserlo fino in fondo.
Criticare la Chiesa e poi dichiarare il proprio amore per San Francesco è come dire che la morte è brutta e la vita è bella.
E San Francesco non è mai stato anticlericale.
Una critica pungente, anche se populista, è sfociata nel qualunquismo di più basso livello.
Come la musica del concertone…
Luca