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Avevamo i nostri buoni motivi

Non è che fossimo tutti scemi.
Quando accusano i cattolici della mia generazione di essersi fatti irretire dalla fisicità e dalla capacità comunicativa di Giovanni Paolo II si scordano della sostanza.
Si scordano che quel Papa, nonostante le sue rigidità, ci ricordò che essere cristiani è soprattutto una cosa bella e piena di speranza, che rivaluta e non sacrifica l’uomo.

Quando, nell’omelia del suo funerale, senti l’allora cardinale Ratzinger, parlare di una Chiesa sola, sballottata in mezzo al mare in tempesta dei tempi moderni, restai di sasso.
Non si potevano trovare parole più inadeguate per il funerale di Papa Wojtyła.
Questo pensai.
Dispiace, ma è così.

La cosa che ci manca è la speranza.
Non eravamo scemi a seguire Papa Wojtyła.
Avevamo i nostri buoni motivi.

Luca

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religione

Le ore del dolore e la lucidità

Non datemi dello sciacallo, perché non lo merito.
Antonio Socci sta vivendo un momento drammatico.
Sua figlia, di 24 anni, è in coma all’ospedale.

Ne parlo perché lui ne scrive quotidianamente nel suo blog e quindi mi sento autorizzato a commentare quello che scrive:

In breve: in mattinata mi telefona Marija Pavlovic (una dei sei veggenti di Medjugorje), nostra grande amica che già da giorni prega per Caterina, e mi dice che – per una serie di circostanze – può venire a Firenze e vorrebbe far visita a Cate proprio nell’ora della quotidiana apparizione.

E’ arrivata, abbiamo partecipato alla messa e poi è andata da mia figlia con mia moglie, mentre noi, con gli amici di Cate, recitavamo il rosario fuori. La Madonna è venuta, stava in cima al letto, dietro la testa di Caterina. L’ha benedetta e ha benedetto Alessandra e Marija che ha chiesto il miracolo della guarigione per Caterina.

La Madonna ha ascoltato e ha iniziato a pregare. Ci ha fatto capire col suo gesto che bisogna affidarsi totalmente a Lei e pregare ancora. E noi instancabilmente continuiamo…

Io alla Madonna che si mette in cima al letto come Eta Beta proprio non riesco a crederci.
Prima o poi bisognerà che la Chiesa faccia chiarezza su questa bufala chiamata Medjugorje.

Ecco. L’ho detto.
Senza cattiveria, ma queste sono cose che ci riportano alla superstizione.
La Madonna che manda dispacci quotidiani da pubblicare e da leggere in radio è una cosa che ci offende.
La religione cattolica è un’altra cosa.
Bisogna avere il coraggio di dircelo.

Vero?

Luca

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iMille politica

Affiniamoci

Se soltanto la dirigenza del PD avesse un po’ di realismo cercherebbe di sfruttare il momento.
Berlusconi piace a tanti italiani perché tanti italiani vorrebbero essere come lui.
Ce ne sono altri che però la pensano diversamente ed altri ancora che non lo voterebbero più.

Dicevo, se il PD fosse un partito con i piedi per terra uscirebbe da questo periodo di insopportabile campagna elettorale per eleggere il segretario e proverebbe a scardinare il governo.
La leva da usare è già lì ed e pronta.
Si chiama Gianfranco Fini.
Fini attacca il governo giornalmente, su tematiche anche molto vicine a quelle che interessano il popolo della sinistra.
Ieri ha proposto di riprendere in considerazione l’idea di concedere il voto agli immigrati.

Ecco, se il PD fosse un partito, appoggerebbe l’idea di Fini e ci farebbe una battaglia sopra.

Il governo non piace più a Fini ed alla destra laica.
Settori della Chiesa che prima avevano la foto di Berlusconi accanto a quella del Papa iniziano a dubitare delle loro convinzioni.
Il mondo intero irride il nano ninfomane che ci governa.
Tanti economisti (compreso Giavazzi) sbeffeggiano Tremonti e le sue politiche finanziarie e scrivono un appello.

Vediamo di sfruttare l’occasione e mandiamo a casa questo governo.
Il segretario del PD poi ce lo giochiamo a morra cinese.

Luca

Per il Blog de iMille

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religione

Maldicenza

Se c’è una piaga interna alla Chiesa, anche quella senese, è la maldicenza.
Riporto integralmente e sottoscrivo quanto scrive oggi Gad Lerner nel suo blog:

Non sapevo che girassero pure le veline, recapitate addirittura a tutti i vescovi italiani, ma mi erano ben note le voci diffamatorie circolanti su Dino Boffo.
In seguito al loro utilizzo da parte del “Giornale”, esse sono divenute oggi uno sgradevole caso politico. Ma ciò non toglie che esista un problema, all’interno della Chiesa, che la rende soggetta alle iniziative meno trasparenti di soggetti a lei esterni. Mi riferisco al fatto che per anni, se non decenni, la censura (e l’autocensura) imposta al dibattito interno ha favorito il dilagare di una pratica deplorevole qual è la maldicenza.
Troppe volte mi è capitato di ascoltare in privato insinuazioni sull’interlocutore ecclesiale -laico o sacerdote, non importa- nei confronti del quale si esitava a esprimere le divergenze. Insinuazioni spietate; tragedie familiari spacciate come prova di scarsa moralità; e poi naturalmente l’omosessualità brandita come accusa.
E’ giusto che lo si sappia: l’ingiusto supplizio cui viene sottoposto oggi Dino Boffo è figlio anche di una Chiesa incapace di discutere, e perciò incattivita nella maldicenza. Era già scritto che prima o poi se ne sarebbe approfittato qualche mascalzone esterno al suo mondo.

Luca

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politica religione

Obama, la politica e la religione

La prima intervista concessa in esclusiva da Obama ad un quotidiano italiano se la è aggiudicata l’Avvenire.
Da leggere con calma e attenzione.

Ho letto un solo paragrafo ed in quello Obama dice cose molto interessanti per noi cattolici che crediamo nel valore della laicità e che tutti i cittadini siano degni di attenzione da parte di chi governa.

Come concilia la sua fede con le promesse fatte durante la campagna elettorale agli omosessuali?
Quanto alla comunità gay e lesbica di questo Paese, penso che venga ferita da alcuni insegnamenti della Chiesa cattolica e dalla dottrina cristiana in generale. Come cristiano, combatto continuamente fra la mia fede e i miei doveri e le mie preoccupazioni nei confronti di gay e lesbiche. E spesso scopro che c’è molto ardore su entrambi i fronti del dibattito, anche fra chi considero essere ottime persone. D’altra parte, rimango fermo a quanto ho espresso al Cairo: ogni posizione che liquidi in modo automatico le convinzioni religiose e il credo altrui come intolleranti non capisce il potere della fede e il bene che compie nel mondo. In ogni caso, come persone di fede dobbiamo esaminare le nostre convinzioni e chiederci se a volte non stiamo causando sofferenza agli altri. Penso che tutti noi, di qualsiasi fede, dovremmo riconoscere che ci sono state volte in cui la religione non è stata messa al servizio del bene. E sta a noi, penso, compiere una profonda riflessione ed essere disposti a chiederci se stiamo agendo in modo coerente non solo con gli insegnamenti della Chiesa, ma anche con quanto Gesù Cristo, Nostro Signore, ci ha chiamati a fare: trattare gli altri come noi vorremmo essere trattati.

Luca

Via | Francesco Costa