Non è che fossimo tutti scemi.
Quando accusano i cattolici della mia generazione di essersi fatti irretire dalla fisicità e dalla capacità comunicativa di Giovanni Paolo II si scordano della sostanza.
Si scordano che quel Papa, nonostante le sue rigidità, ci ricordò che essere cristiani è soprattutto una cosa bella e piena di speranza, che rivaluta e non sacrifica l’uomo.
Quando, nell’omelia del suo funerale, senti l’allora cardinale Ratzinger, parlare di una Chiesa sola, sballottata in mezzo al mare in tempesta dei tempi moderni, restai di sasso.
Non si potevano trovare parole più inadeguate per il funerale di Papa Wojtyła.
Questo pensai.
Dispiace, ma è così.
La cosa che ci manca è la speranza.
Non eravamo scemi a seguire Papa Wojtyła.
Avevamo i nostri buoni motivi.
Luca