Nel giorno della nomina del nuovo CDA del Monte dei Paschi, rischia di saltare la giunta del Comune di Siena che si è vista bocciare il bilancio 2011 grazie al voto contrario di 8 consiglieri di maggioranza.
E’ la vendetta dei fratelli Monaci e degli ex-margheritini per non avere ottenuto le nomine che pretendevano nel CDA della Fondazione.
Il bilancio del 2011 era ovviamente un pretesto.
A questo punto, se la lotta intestina dovesse prolungarsi, andremo verso un commissariamento del Comune e quindi a nuove elezioni.
Tutto questo mentre appare chiaro il ridimensionamento che la Banca farà delle sue attività senesi e di conseguenza di tutte quelle realtà che sono riuscite a sopravvivere grazie all’appoggio miope generoso ed incondizionato della Banca.
Penso all’Università, ma anche a tutte le società satellite del Monte dei Paschi che hanno attinto senza dare quasi nulla in cambio.
La gravità della situazione, sottovalutata da una gran parte dei senesi, avrebbe richiesto ovviamente una maggiore responsabilità da parte di tutti.
Una crisi politica era l’ultima cosa di cui Siena aveva bisogno in questo momento.
Ma che il comune cada per una poltrona mancata nella Fondazione riassume e racchiude tutto quanto Siena è diventata.
Un grande sistema clientelare che ha fatto comodo a tutti o quasi.
Finché il sistema non va in crisi e, a quel punto, cade tutto.
Pagherà probabilmente per tutti la giunta di Ceccuzzi che è ben lontano da essere stato il peggior sindaco che abbia avuto Siena.
Cenni, che è uno degli architetti dell’imboscata di oggi, ha responsabilità ben più gravi sulla deriva della città.
Ci sarà da rimboccarsi le maniche.
Nessuno si senta escluso.
Luca