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La CGIL sotto ricatto della FIOM. Speriamo non il PD

Non voglio nemmeno discutere l’opportunità di indire uno sciopero generale nel settembre del 2011, alla ripresa delle attività, con i casini che ci sono in giro.
Capisco pure che la Camusso debba tener buono Landini, molto più ben voluto di lei dalla base della CGIL.

La prossima volta, però, aspettate almeno che la manovra arrivi in parlamento.
Perché stiamo cercando ancora di capire cosa conterrà questa manovra.

Se proprio volevate lo sciopero generale, potevate almeno aspettare.
Così fate ridere.

Ora il PD deve fare una scelta matura e non seguire la CGIL.
O segue Napolitano o segue Landini.
Tutti e due è impossibile.

Luca

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politica

Il ritorno al futuro della CGIL

L’accordo di qualche giorno fra tra i tre sindacati confedereali e Confindustria è stato un passaggio tanto importante, quanto forse sottovalutato dall’informazione.
Ci sono altre priorità, è vero, ma la firma della CGIL su quell’accordo è un punto di svolta nella strategia del più grosso sindacato italiano.
I malumori della FIOM ne sono una testimonianza esplicita.

Per mia esperienza diretta, anche nell’azienda dove lavoro (e siamo nel commercio, non metalmeccanici) l’impressione è che la scelta della Camusso possa essere mal digerita dalla parte più oltranzista della CGIL.
I contratti dei metalmeccanici e del commercio non sono stati firmati dalla CGIL ed ora è ovvio che si manifesti un’ambiguità rispetto alla scelta di pochi giorni fa.

Secondo me qui si gioca il futuro della CGIL, che non può andar dietro gli irriducibili della FIOM.
I contratti si discutono, ma alla fine si deve trovare un compromesso.
Non si può pensare di continuare a dividere i lavoratori.
Se la FIOM ci sta, bene.
Altrimenti, avanti lo stesso.

Insomma, a me la scelta della Camusso pare figlia di una presa di coscienza di quella che è la realtà.

Buone notizie, insomma.

Luca

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Il sindacato delle cause perse

La nuova battaglia della CGIL contro i negozi aperti per il primo Maggio nei centri turistici è l’ennesima battaglia persa in partenza del più grande sindacato italiano.

Questi fanno le battaglie per i negozi chiusi il primo maggio.
Nel 2011.
Quando i negozi sono aperti a tutte le ore del giorno e della notte in ogni giorno dell’anno.

Poi magari mi sbaglio, ma a me pare che la CGIL sia messa peggio del giapponese che vive nell’isolotto convinto che la guerra non sia ancora finita.

Luca

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lavoro politica

Di appelli, FIOM, FIAT e lavoro

Stasera, mentre tornavo a casa, ascoltavo l’intervista che Giuseppe Cruciani stava facendo a Paolo Flores D’Arcais e mi è venuto da pensare come a parlare di operai siano sempre persone che non saprebbero nemmeno infilarsi una tuta. Da operaio, intendo.

Leggete i firmatari dell’appello a sostegno della FIOM promosso da MicroMega e ditemi chi, tra loro, ha mai timbrato un cartellino in vita sua.

Lo stesso discorso vale per Landini, Camusso e Marchionne.

Insomma, gli operai sono sempre difesi od attaccati da persone che, alla fine dei conti, non conoscono il loro lavoro.
La grande massa degli operai va in fabbrica, vorrebbe poter lavorare meglio e guadagnare di più, ma non si mette a fare casino o a promuovere appelli.
Tanto che nelle fabbriche, ormai da anni, gli operai votano in maggioranza Berlusconi.
Perché se mi devo far prendere per il culo da qualcuno, val la pena scegliere quello più bravo a farlo.

Detto questo, pensavo anche che, quando la maggioranza degli operai di Mirafiori voterà a favore dell’accordo, la FIOM dovrà fare una grossa riflessione.
Perché è giusto tutto, ma rischiare di far perdere il posto di lavoro a qualche migliaio di operai, a me pare molto grave.

Perché Marchionne sarà pur stronzo, e lo è.
Ma sono stronzi anche quei 4 operai su 10 che ogni santo giorno dell’anno si danno per malati a Pomigliano e che sono difesi dal sindacato.
E che fanno pagare la loro malattia anche gli operai di Mirafiori.

Più stronzi di tutti sono, ovviamente, quelli che si fanno belli con le lotte operaie dall’alto del loro palcoscenico o dal comodo delle loro poltrone.

La gente ha bisogno di lavorare.
Per vivere.
Gli appelli e le discussioni cretine sono roba da intellettuali.

La vita vera è un’altra cosa.

Luca