Non vorrei sembrare ripetitivo, ma lo sarò.
Un altro post su Grillo.
Non possiamo far finta che a Bologna non sia successo niente.
Succede che il 99% della stampa e della TV si scagli contro Grillo ed i suoi seguaci.
Era prevedibile.
Ci sono anche buoni argomenti per criticare il V-Day, non lo nego.
Invece i media si fermano a condannare quello che per loro è qualunquismo e antipolitica, mentre forse è semplicemente voglia di una politica più pulita e più vicina alla gente.
Tra tutte le cretinate che si sentono dire in questi giorni, quelle più grandi riguardano il potere di Internet e la grande capacità che ha avuto Grillo nel riuscire a sfruttarlo.
E’ una cretinata non perché Grillo non sia stato un mago nello sfruttare la rete, ma perché lo ha fatto in un modo completamente diverso da tutti gli altri.
Chi un po’ conosce la rete e frequenta la blogosfera sa che Grillo è un fenomeno completamente a sé stante.
Si, ha un blog, ma chi ha un blog di solito parla con gli altri, li cita, commenta i post altrui, insomma contribuisce a cucire i pezzi di quella che non a caso viene chiamata “rete”.
Grillo non fa niente di tutto questo.
Scrive un post al giorno (sicuramente aiutato da una redazione) e poi lascia che gli utenti commentino.
I lettori del blog di Grillo sono l’altra anomalia di questo fenomeno.
Infatti chi frequenta i blog, non ne legge uno soltanto, ma un bel po’, quelli almeno che preferisce.
Inoltre segue le discussioni che avvengono nella blogosfera, scoprendo così nuovi blog e nuovi autori.
Sono sicuro che il 90% dei lettori del blog di Grillo legge soltanto il suo blog ed ignora tutti gli altri.
In questo c’è uno dei limiti della comunicazione di Grillo, ma anche un grande pregio che è quello di aver spostato l’attenzione di molta gente da un’informazione che è soltanto TV e, raramente stampa, ad una che è anche Internet.
Ma la blogosfera è un’altra cosa.
Non più bella, né più intelligente, ma diversa.
In questo senso ha perfettamente ragione Mantellini che dedica un lungo ed intelligente post al rapporto di Grillo con Internet.
Mi sento di condividere in pieno la sua affermazione, mentre non condivido la conclusione:
Il potere di Internet se darà segno di sè (ma accadrà mai?) lo farà solo quando una massa critica di singole individui inciderà personalmente con il proprio pensiero sulla superficie delle cose. Quando accadrà, se accadrà, oggi certamente non accade, nessuno di questi nuovi cittadini sarà disposto a raccontare sè stesso dentro il millesimo commento del post di un comico di talento dai modi incerti e dalle tematiche forti, ma preferirà farlo utilizzando strumenti comunicativi individuali. Internet è il grande aggregatore. E il passaparola vale fra pari. In casi esemplari come quello di Grillo ha invece un altro nome: si chiama propaganda. E la propaganda si sa in rete funziona poco o nulla.
Non credo che quella di Grillo sia propaganda.
Credo che aver risvegliato in tante persone la voglia di politica (non di antipolitica) sia un grande pregio.
Il prossimo passo per i fans di Grillo dovrebbe essere quello di inserirsi veramente nelle discussioni e nella vita della rete, magari cominciando a leggere altri blog che non siano quello di Beppe.
Ben presto sentiranno l’esigenza di dire la loro e non si accontenteranno più di essere soltanto uno tra i migliaia di commenti nel blog di un altro.
Luca