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Saviano e Mondadori

Sono tra quelli che pensano che se Saviano smette di pubblicare per Mondadori sia un peccato per entrambi.
Le case editrici, come tutti gli ambiti umani, non dovrebbero diventare dei fortini.

Lo spiega meglio di me Filippo Facci.

Un problema esiste solo quando ne crea altri, altrimenti resta una sterile questione di principio. Il caso perfetto è proprio Mondadori: sbaglia chi sostiene che Saviano dovrebbe essere «coerente» e abbandonarla, e sbaglia anche chi sostiene che Marina Berlusconi dovrebbe abbandonare Saviano poiché un editore non può provare «orrore» per un proprio autore. Questi ragionamenti, figli di un bipolarismo ancora troppo giovane e cretino, favoriscono solo l’Italia dei granducati, le roccaforti di purezza e di omertà, la dittatura delle minoranze.
Sappiamo tutti – anche se non sempre ci piace – che sono la trasversalità e la polivalenza ad arricchire e sprovincializzare le realtà: lasciate dunque che le destre e le sinistre si inquinino a vicenda nei giornali e nelle televisioni e nelle case editrici e in tutto quanto, possibilmente senza cricche ed egemonie. Mondadori è fatta di migliaia di libri, di culture, di intellettuali e di editor che ci lavorano, tutta roba che è molto più importante di Saviano e di Marina Berlusconi messi insieme: per questo è una grande casa editrice. Allo stesso modo può crescere e diventare grande un giornale, un partito, un Paese: quando, anche sanguinosamente, sceglie di convivere con altre realtà senza escluderle. Altrimenti quella sciagura chiamata «o di qua o di là» diviene solo una scorciatoia per rimanere, prima o poi, da soli davanti allo specchio.

Luca

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politica

Io penso positivo perché son vivo

La tragica sconitta di Soru in Sardegna non può che portare allo scoramento ed alla disperazione.

Fratelli, prendiamone atto e finiamola di continuare ad illuderci con questa menata del bipolarismo.
Moriremo berlusconiani.
I sardi non sono meno stronzi del resto degli italiani ed il loro voto ci dice che il buon vecchio nano di arcore continua a fare la differenza.

Ieri sera, quando ho visto i risultati non ci volevo credere.
Ho persino pensato che fosse finitia e che non ci fosse più speranza.
Poi ho pensato che ora Soru potrà occuparsi del PD e potrà preparare più tranquillamente la sua candidatura alle prossime politiche e mi sono parzialmente risollevato.

Perché sarà Soru il prossimo presidente del consiglio vero?
Non vorremo mica ricandidare Waltere, vero?
Vero?
Vero??!!

Luca

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diario lavoro politica siena

Un resoconto ed una polemica

Quello che vedete ritratto nella foto è l’interno della nuova palazzina di Dada
Veramente bella, molto “Google Style”.

Insomma, oggi c’è stato il mio ingresso nel nuovo ufficio.
Ho la testa che ancora mi gira…
Diciamo che sono giorni caldi, Mercoledì c’è il D-Day 2007 e sono tutti molto indaffarati.
Io ho cominciato a prendere confidenza con la mia nuova postazione, ho conosciuto i miei nuovi colleghi ed ho cominciato a capire quella che sarà la mia occupazione.

Nel frattempo ho riscoperto la sconcertante bellezza di Firenze ed ho apprezzato la mia camminata mattutina per raggiungere l’ufficio.
Sono tornato a casa anche un po’ prima del previsto, perché ho scoperto che l’autobus arriva a Siena almeno un quarto d’ora prima rispetto a quanto indicato nell’orario.

Una bella giornata, insomma.
Del resto era iniziata benissimo con la scoperta che Forza Italia era appena deceduta.
Cioè vi rendete conto?
Forza Italia non esisterà più!

Mi sono ricreduto quanto poi ho capito che in realtà rischiamo di ritrovarci Berlusconi Presidente del Consiglio e Veltroni Vice-Premier.
Passiamo dal bipolarismo al partito unico.
La demagogia al potere.

Luca