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Casino generale

Questo stramaledettissimo referendum sta rimescolando la situazione politica.
Tanto che non ci si capisce più niente.
Bertinotti plaude Fini. La Prestigiacomo va a braccetto con Fassino. Rutelli e Fiori vanno d’amore e d’accordo.. Non si capisce più chi sta con chi.

Capisco che su questioni etiche i partiti possano contare di meno, ma qui mi sembra che si sia un po’ perso la bussola.
Non si riesce a capire chi si avvantaggerà del referendum, perché qualunque sia il risultato, avranno vinto tutti.

In questa situazione, l’occasione più grossa l’abbiamo persa noi cattolici. Perché le posizioni dure e sorde del famigerato Comitato Scienza e Vita, affiancate dalle altrettanto severe affermazioni di Ruini e del Papa, hanno messo sulla difensiva tante persone che invece chiedevano che qualcuno rispondesse ai loro dubbi. Invece, le associazioni cattoliche e la gerarchia si sono armati per le crociate, lasciando da sole tutte le pecorelle smarrite. Che, come me, si sentono giudicate ed emarginate per aver fatto una scelta di partecipazione con il NO, invece che con l’astensione.

Un’altra occasione persa dai cattolici.
Bastava un po’ più di tranquillità.
Bastava ascoltare con più attenzione le domande che provenivano dalle persone.
Bastava un po’ più di amore.

Luca

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Isteria da referendum

Il referendum è ormai alle porte, lo scontro si inasprisce ed io sono sempre più confuso…
Perché la volontà di andare a votare c’è, ma è ormai alimentata da poca convinzione.
Anche perché, se come ci dicono i sapientoni è quasi sicura la vittoria del SI, in caso di raggiungimento del quorum i pochi cretini (come me) che andranno a votare NO faranno il gioco del SI.

Io resto dell’idea che i colpevoli della vittoria del SI saranno coloro che hanno spinto per l’astensione. Ma temo che invece saranno i pochi cretini (come me) che andranno a votare NO a prendersi la colpa per la vittoria del SI.

Accetto la sfida.
Mi prenderò le mie responsabilità.
Ma non accetterò la caccia alle streghe del comitato Scienza e Vita.
Spero di non essere sottoposto ai gridolini isterici dei cristianoni che mi accuseranno di aver fatto il gioco dei radicali.
Secondo me l’astensione rischia di fare il gioco dei radicali…

Ma probabilmente non succederà niente di tutto questo. I votanti non raggiungeranno il quorum. I cristianoni esulteranno. Pannella dichiarerà la fine della democrazia in Italia. Bertinotti piangerà i mitici anni settanta che non tornano più.
E qualcuno di noi forse farà una considerazione su come sia impossibile in Italia fare una riflessione su qualsiasi argomento senza essersi prima schierati da una parte.

La CEI ha difeso la legge 40, legge che va contro la morale cattolica, con una convinzione che non si spiega. Facendo sentire inadeguato chiunque provasse a pensarla diversamente. Quando sono in parrocchia mi trovo spesso nella situazione di vergognarmi a dire che andrò a votare.
Ditemi se questo è normale. Mi devo vergognare perché difendo la legge 40, legge che la CEI ha voluto e difeso.

E non voglio dire niente dei politici. Soprattutto di quelli che hanno votato la legge 40 in parlamento ed ora andranno a votare SI.
Siamo alla follia.
Tutto questo però mi convince che andare a votare è la scelta giusta. Io farò il mio. Se qualcuno non sarà contento del risultato che se la rifaccia con chi ha scelto di non dire la sua.
Perché nessuno è riuscito a convincermi che con l’astensione non rinuncerei ad esprimere la mia opinione.
Ed io, mi dispiace, la mia opinione la vorrei dire.

Luca

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Referendum

Si avvicina il giorno del Referendum sulla procreazione assistita.
Le polemiche infuriano.
La chiesa italiana si è schierata chiaramente per l’astensione. Manteniamo la legge attuale. Meglio di niente.

Il papa appoggia la posizione della CEI, pur non avendo parlato apertamente di astensione.
I bravi cattolici non vanno a votare.

Io probabilmente andrò a votare. E voterò quattro NO.
Non accetto che qualcuno mi chieda di non esprimere la mia opinione.
Non mi piace che non sia stato detto chiaramente che l’astensione è stata scelta per cercare di bloccare il quorum. Si dice che ci asteniamo perché la vita non può essere messa ai voti.

Stronzate. Perché in realtà il 12 Giugno la vita sarà messa ai voti.
E tanti cattolici non andranno a votare. Salvo scoprire, il giorno dopo, che la loro astensione ha fatto vincere il SI.

E allora voglio vedere chi avrà avuto ragione.
Non si può nascondere la testa sotto la sabbia.

Restano i dubbi… Faccio la cosa giusta? Come cristiano è giusto scegliere di non seguire i consigli della CEI?
Non lo so.
Ma non voglio rinunciare a dire la mia. Non mi piacciano i trucchetti. Non si può portare via la palla per non giocare la partita.

Vorrei piuttosto capire perché non siamo ancora riusciti a convincerci e a convincere che l’embrione deve essere considerato una persona. Finché non ci sarà questa sensibilità, difficilmente riusciremo a proteggere gli embrioni.
Nemmeno imponendolo con le leggi. Che però è giusto che ci siano.

Luca

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La follia della politica

Leggo che Bush ha firmato una legge per salvare la vita di Terri Schiavo. Non posso non pensare alle decine di volte che Bush si è rifiutato di fermare il boia o alle volte in cui ha dato il via ad una nuova campagna di bombardamenti sull’Afghanistan, sull’Iraq o chissà dove in futuro.

Perché chi si erge a paladino della difesa della vita, difende solo certe vite e non tutte le vite?
Perché Terri Schiavo si ed un condannato a morte no. Perché gli embrioni si e gli iracheni no?
Questa è la follia della politica. Che sta prendendo piede anche da noi. Si può difendere la vita (embrionale) ed essere camorristi? Perché quando si pensa alla difesa della vita ci viene da pensare soltanto all’aborto, all’eutanasia, alla fecondazione assistita e non alla vita nel suo complesso?

Si può impegnarsi per difendere la vita degli embrioni e poi magari chiudere gli occhi di fronte a certe connivenze di uomini del tuo partito con la mafia? Credo di no. Non ci possono essere eccezioni.
La vita di un palermitano morto ammazzato vale come quella di Terri Schiavo. Non si può negare questa evidenza.

Chi cerca di creare confusione in questo è in malafede.
Attacchiamo la spina a Terri Schiavo, perché nessun uomo può decidere della vita di un altro uomo. Ma facciamo una moratoria per la pena di morte. E fermiamo anche la guerra in Iraq. E magari mandiamo a casa i politici mafiosi.

Chi difende solo alcune vite non ha nessuna credibilità, è soltanto un ciarlatano. E difende la vita solo per accontentare chi gli consente di mantenere la sua posizione.
Sulla vita, come su tante altre cose, non si possono fare distinzioni.
Nessuno può decidere quali siano le vite da difendere e quali siano quelle da snobbare.
Almeno secondo me. Per quello che vale.

Luca