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Intanto in Somalia si muore. Senza biotestamento

Siccità somalia
An infant being treated for severe malnutrition rests in a sling at his mother's side at a hospital operated by the International Rescue Committee, in Hagadera Camp outside Dadaab, Kenya, Saturday, July 9, 2011. Rebecca Blackwell / AP

Intanto, mentre noi ci scervelliamo con i nostri biotestamenti ed i nostri sondini, in Somalia si schianta di fame.
Nel corno d’africa negli ultimi due anni c’è stata una gravissima siccità.
E quando la siccità colpisce la zona più povera del pianeta, per altro anche tartassata da guerre e scontri fratricidi, allora il risultato è devastante.

Sono solo due milioni di bambini malnutriti.
Moriranno senza biotestamento.

Il valore della vita umana cresce al crescere della latitudine.
Non è una novità, però fa sempre un po’ rabbia prenderne atto.

E’ così e basta.
Guardatevi le altre foto poi andatevi a leggere le discussioni di questi giorni sul biotestamento e vergognatevi.
Perché non ci può essere nient’altro che la vergogna.

La mia convinzione è che la bioetica sia una questione per occupare la morale dei ricchi.
Ma ovviamente mi sbaglio.

Luca

Foto | The Frame

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politica religione

Avrei potuto scriverlo io

L’editoriale di Famiglia Cristiana di Beppe Del Colle dice cose ovvie per noi anti-berlusconiani ed appare non solo come un attacco all’imperatore d’Italia, ma anche ai tanti che, negli anni, lo hanno aiutato a mantenere l’impero.
Non ultima la CEI che ha svenduto il mondo cattolico a Berlusconi per avere in cambio qualche leggina sulle due uniche cose che sembrano interessarle: scuole private e bioetica.

La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano). Quale delle due metà deve fare “autocritica”: quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il Centro e la Sinistra, piena di magoni sui temi “non negoziabili” sui quali la Chiesa insiste in questi anni? A proposito. Ivan Illich, famoso sacerdote, teologo e sociologo critico della modernità, distingueva fra la vie substantive (cioè quella che riassume il concetto di “vita” mettendo insieme, come è giusto, e come risponde all’etica cristiana, tutti i momenti di un’esistenza umana, dalla fase embrionale a quella della morte naturale) e ogni altro aspetto della vita personale o comunitaria, a cui un sistema sociale e politico deve provvedere.

Il berlusconismo sembra averne fatto una regola: se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il “metodo Boffo” (chi dissente va distrutto) è fatto apposta.

Appare strano che nessun vescovo importante della CEI sia ancora intervenuto per sconfessare l’editoriale di Famiglia Cristiana.
Abbiate fede.
Sono i tempi veloci della Chiesa.
Oggi pomeriggio vedrete che arriverà il comunicato.

Luca

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politica religione

Basta un poco di zucchero

ru486

Il Senato ha bloccato l’immissione in commercio della RU486.
Non ne capisco niente, ma mi chiedo perché debba essere il parlamento a decidere quali farmaci mettere in circolazione e quali no.
La 194 ovviamente non c’entra niente.
Non è che la RU486 faciliti o banalizzi la possibilità di abortire.
Lo rende più disumano e meno controllato, ma il motivo della bocciatura non è questo.
E’ piuttosto sempre il solito patetico tentativo di compiacere il Vaticano che, purtroppo, si compiace soltanto quando si parla di embrioni e di malati terminali.
Tutto il resto sembra non contare nulla.

Prima di tutto c’è la bioetica e poi arrivano le altre etiche.
Quella bancaria, ad esempio, è sempre stata tenuta un po’ in second’ordine.

Luca

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politica religione

Evviva l’astensione

Il referendum è passato…
Contro ogni più audace previsione ben il 74,1 % della popolazione italiana ha preferito non andare al seggio ad esercitare il suo diritto di voto. Credo che sia una percentuale spaventosa.
Mi fa schifo sentir gioire le persone per questo risultato.
Mi fa schifo la prima pagina di Martedì dell’Avvenire, in cui campeggia a lettere cubitali la percentuale di astensionisti.
Mi fanno schifo Pera e Casini, che in nome di non so quale convinzione morale, se ne sono fregati di rispettare il ruolo istituzionale che ricoprono.
Non mi fa schifo Berlusconi, perché a lui cosa vuoi che gliene freghi… Nemmeno saprà cos’è un embrione…
Sono contento che non sia stata distrutta le legge 40, perché il SI l’avrebbe snaturata. Ma ora nessuno si illuda di cambiare una virgola, perché sarà impossibile con il clima generato da questo referendum.

Ed ancora mi chiedo come si faccia a gioire nel vedere le urne vuote.
E mi fa incazzare che i sapientoni dell’astensionismo non considerino che in quel 74,1 % ci sono un bel po’ di persone alle quali non importa una sega della fecondazione assistita, delle elezioni, dei referendum e di qualunque cosa li possa distrarre da Costantino e Maria De Filippi.

Il 12 e 13 Giugno vince il menefreghismo, insieme alla buona fede di tante persone che pensavano davvero che esistesse un astensionismo consapevole.
La CEI ed i cristianoni del Comitato Scienza e Vita sono riusciti in qualcosa che sembrava piuttosto difficile, e cioè allontanare ancora di più gli “indecisi” dalle chiese.
Contenti loro…

Luca

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E dai con questo referendum

Ultimo pensiero prima del voto.
Io ai quattro referendum voterò quattro NO. E fin qui rimaniamo nella rubrica “E chi se ne frega”.
I miei NO si riferiscono ad una mia convinzione precisa: “L’embrione è in potenza una persona, nessun uomo può decidere della vita di un altro uomo”. Quindi niente sperimentazione sugli embrioni. Niente embrioni sovranumerari. Niente embrioni congelati. E niente diagnosi preimpianto.
Questi niente valgono per me. Io farò il possibile per non tradire queste mie convinzioni.

Ma queste convinzioni sono anche quelle della morale cattolica. L’embrione non si tocca perché è un essere umano (non ancora persona): a voi la distinzione.
Non capisco perché tanti fautori dell’astensionismo, tra cui gli amici del Comitato Scienza e Vita, non ribattano ai promotori dei referendum con queste argomentazioni. Del resto è questo il motivo per cui difendono la legge 40, o no?
Perché quindi tentare di dimostrare che la ricerca sulle staminali embrionali non può portare ai risultati che si otterranno con la ricerca sulle staminali adulte. Come si fa oggi a sapere dove porterà la ricerca?
Non sarebbe più semplice affermare che si rifiuta la ricerca sugli embrioni, per lo stesso motivo per il quale si rifiuta la ricerca sulle persone?
Sembra di no. Si ha paura delle proprie idee. Si ha paura di dire chiaramente che ciò che spinge a difendere la legge 40 è una convinzione morale e religiosa, che non c’è nessun motivo scientifico.

La legge deve mettere dei paletti etici alla scienza, non deve suggerire alla scienza quale sia la ricerca sulla quale investire.
Non si può dire che la ricerca sulle staminali embrionali non porterà a niente, perché il giorno in cui portasse a dei risultati cosa dovremmo fare, dovremmo cambiare idea e cambiare la legge?

Tutta la questione sta in una domanda:
“L’embrione ha la dignità di una persona? Può un uomo deliberatamente decidere della sua esistenza?”
E su questo non ci può essere una via di mezzo. In questo ha ragione Fassino; se la legge 40 va bene, va cambiata anche la legge sull’aborto. Inutile nascondersi.

Io so soltanto ciò che secondo me è giusto. Ed in base alle mie convinzioni ho scelto come votare al referendum.
Ma ho scelto di scegliere. E quindi voterò.

Luca