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Decadenza

Credo che ci sia poco da gioire per la decadenza di Berlusconi.
Siamo ormai arrivati oltre il tempo massimo, non riuscendo nemmeno a batterlo alle ultime elezioni.

Mi ha molto colpito che abbia deciso di non parlare al Senato un’ultima volta, ma abbia scelto il comizietto di piazza.
L’ennesima dimostrazione di come, l’uomo che ci ha inchiodato per 20 anni, poco consideri le istituzioni di cui egli è stato alto rappresentante.

Per il resto, ripeto, c’è poco da gioire.
I danni ormai sono permanenti.
E gli effetti collaterali occupano una buona parte delle poltrone in parlamento.

Luca

Foto | SkyTg24

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Frase del giorno

Luca Sofri, oggi.

Ma se tutto questo ha funzionato, se Grillo ha insediato “a sinistra” una forza che ha approcci populisti, autoritari, antintellettuali, forcaioli, è stato grazie al lavoro fatto negli ultimi due decenni da chi ha messo in quella direzione la sinistra italiana, da chi l’ha assecondata, da chi ha accolto pensieri, approcci e battaglie di destra pensando che il problema fosse Berlusconi, e da chi ha sospeso ogni costruzione di un’alternativa di sinistra che da Berlusconi fosse indipendente. E così facendo, non solo non ha battuto a questo caro prezzo Berlusconi, ma ha fatto spazio a Grillo, e ora se ne trova due, invece che uno: come le ultime elezioni hanno dimostrato.

Luca

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Amnistia, indulto e la santa alleanza tra leghisti e grillini

La strumentale e vergognosa campagna che Beppe Grillo fece contro l’indulto del 2006 interruppe la mia simpatia verso le istanze del comico genovese.

Oggi, a 7 anni di distanza, Napolitano ha scritto un messaggio alle camere nel quale chiede ai parlamentari di affrontare il problema del sovraffollamento carcerario che è una vera vergogna per il nostro paese.

Il Presidente della Repubblica chiede di introdurre pene alternative al carcere, di ridurre l’utilizzo della carcerazione preventiva e di agire sull’edilizia carceraria.
Napolitano suggerisce poi la possibilità di promulgare un indulto e un’amnistia.
Non vi darò spiegazioni tecniche, non ne sono in grado (comunque, no, non rimetteranno in giro stupratori e assassini; quelli, per la maggior parte, già vivono in casa con voi).

Vorrei soltanto fare una riflessione politica, che è questa.
Lo stato delle carceri è da sempre un indicatore del grado di civiltà di una nazione.
Ci sono tantissimi carcerati che potrebbero tranquillamente evitare il carcere e scontare la loro pena in modo alternativo.
Per farlo è necessario che lo Stato se ne faccia carico, che accompagni con atti amministrativi il recupero sociale di queste persone.
Nascondere la testa sotto la sabbia e non far niente per paura di commettere atti impopolari è degno di una classe politica pavida come la nostra, incapace di riformare alcunché.

Un’ultima cosa.
No, Berlusconi non c’entra niente.
Il Movimento 5 Stelle ha sparato l’ennesima cretinata.
Racconta oggi Stefano Menichini:

Ricordo Giorgio Napolitano davanti a Regina Coeli accanto a Marco Pannella, sotto la pioggia di una marcia di Natale per l’amnistia e l’indulto.
Era il 25 dicembre 2005. Napolitano non era presidente della repubblica, Berlusconi non aveva subìto alcuna condanna, le carceri scoppiavano come sempre, i radicali si battevano come sempre e di lì a pochi mesi un indulto ci sarebbe anche stato: votato da tutti, rinnegato dal centrodestra per motivi di propaganda, appiccicato al centrosinistra come un marchio d’infamia, alla lunga una delle ragioni della fine del governo Prodi.
Una storia di otto anni fa. E allora che cosa c’entra la sentenza Mediaset? E che cosa c’entra la salvezza di Berlusconi, uno che oltre tutto in carcere non metterà mai piede, se come è evidente e come detta la legge il parlamento avrà ogni possibilità di escludere reati come il suo – e altri più gravi – da qualsiasi atto di clemenza?

Per finire una nota.
Sulla questione delle carceri, vedrete nascere una nuova santa alleanza, fatta da Lega Nord e M5S.
Così come sull’immigrazione, sullo Ius Soli, sui diritti civili e su tutti quegli argomenti che i movimenti populisti possono soltanto cavalcare spinti dal ruggito degli istinti più biechi che strisciano nel nostro paese.

La sinistra, del messaggio di Napolitano dovrebbe farne un vessillo da mostrare fieramente e da utilizzare anche nella prossima campagna elettorale. E non dovrebbe commettere l’errore di accontentare il centro-destra, come fece nel 2006, quando accettò il ricatto di introdurre i reati finanziari tra quelli contemplati dall’indulto, per fare gli interessi, indovinate di chi?

Sulla opportunità di predisporre un indulto ed un’amnistia, vi consiglio le FAQ scritte da Francesco Costa.

Luca

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Frase del giorno

Luca

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Scoprire che il lupo è cattivo

Berlusconi che toglie l’appoggio al governo Letta era il finale già scritto di questo governo.
Come in quelle commedie che dopo cinque minuti già capisci che lui e lei si innamoreranno, che poi litigheranno perché lei scopre che lui le aveva mentito, ma poi lei lo perdona e nella scena finale lo bacia con il pancione mentre lui esce per andare in ufficio.
Il governo Letta è nato che già sapevamo più o meno come sarebbe finito.

E questa responsabilità è tutta di Letta e del PD.
Non puoi portarti un lupo in casa e poi stupirti se prima o poi il lupo si dimostra per quel che è e ti sbudella il gatto.
Si è deciso di fare un governo insieme a Berlusconi sapendo che l’esistenza in vita della maggioranza sarebbe dipesa dalle vicende giudiziarie dell’uomo di Arcore.
E sapevamo che il cavaliere avrebbe provato a far ricadere sul PD la responsabilità politica dell’aumento dell’IVA e dell’aumento di altre tasse che serviranno a tappare la falla lasciata aperta dallo slittamento della rata dell’IMU (che prima o poi pagheremo).

E quindi, ora cosa ci aspetta?

Niente, le solite cose.
Se le cose andassero come devono andare, Napolitano scioglierebbe il parlamento e si dimetterebbe (perché così aveva promesso al suo insediamento).

Nel frattempo il PD non ce la farebbe a scegliere un nuovo segretario prima delle elezioni e probabilmente riproporrebbe Enrico Letta, per i demeriti guadagnati sul campo.

E invece, magari Berlusconi in questi tre giorni ci ripensa, e andremo ancora avanti così, come in quelle commedie che non hanno un finale, ma preannunciano semplicemente il secondo episodio della serie.
E questo secondo episodio, in pochi hanno voglia di andarselo a vedere.
Perché è veramente tutto troppo insulso persino per un pubblico, ehm, un elettorato di bocca anche troppo buona.

Luca