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Report, Siena, il Monte, la massoneria

Ho visto la puntata di domenica scorsa di Report, sul Monte dei Fiaschi.
Non c’era niente che un senese non sapesse o di cui non avesse discusso mille volte nei bar.

Il reportage aveva una malizia di fondo che giocava sul fin troppo facile assunto che le banche sono cattive.
Ed è anche vero, ma uno sguardo un pochino più neutrale non avrebbe guastato.

Sono mancate le voci dei diretti interessati, Mussari, Mancini e Ceccuzzi, per una volontà, tipicamente senese, di lavarsi in panni sporchi in casa.
La scelta è stata ovviamente molto miope, perché così non è stato possibile ascoltare la versione degli amministratori e dei manager.

Di sicuro il servizio di Report ci ha fatto apprezzare una volta di più quanto sia stata stupida l’idea di far controllare il cda di una banca agli amministratori locali, creando di fatto un intreccio perverso di potere che non poteva che non abdicare a chi in queste cose è maestro, ovvero la massoneria.
Che è ben più potente e scaltra di quella macchietta di Stefano Bisi.

Luca

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politica

La mafia che prende il posto delle banche

Ieri è stata molto trascurata la notizia, tutti presi come siamo con le bizze dei tassisti, secondo cui la mafia sarebbe diventata la prima banca in Italia.

La più grande banca italiana è virtuale: si chiama mafia. Da sola, ogni anno, può contare su una liquidità di 65 miliardi, al netto delle spese per l’acquisto di materie prime, servizi, personale, latitanza e imprevisti, che hanno una propria voce negli accantonamenti di bilancio. Sessantacinque miliardi di utile, solo per avere un termine di paragone, sono circa 25 miliardi in più dell’ultima manovra finanziaria.

Le cose sono ovviamente complesse e non è giusto né utile assegnare responsabilità.
Ma le banche qualche riflessione dovrebbero farsela.

Sono oltre 200.000 i commercianti colpiti dall’usura, per un giro d’affari che sfiora 20 miliardi. Milano e il Nord-Est sono le aree più penalizzate, con le banche che tendono a restringere il rubinetto dei finanziamenti e a chiedere rientri immediati dei fidi, mentre i mafiosi sono gli unici a girare con le borse pieni di soldi. «Soldi sporchi, ma spesso gli unici circolanti, cui ci si affida per non vedere fallire e chiudere la propria azienda» ricorda Venturi. E qui il cerchio si chiude.

Andare in banca e sentirsi chiedere il 9% di interesse su un piccolo prestito, non è usura perché non lo dice la legge, ma nei fatti lo è.
Oltre tutto il piccolo prestito spesso ti viene rifiutato ed allora, lo strozzino diventa un’alternativa quasi suggerita.

Luca

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politica

Frase delirante del giorno

Nichi Vendola, oggi sulla sua pagina Facebook, chiarisce la sua posizione sul prossimo governo Monti.

Io non accetto di farmi militarizzare dalle grandi banche internazionali che hanno provocato apposta la speculazione sull’Italia proprio per riuscire a dirigere il nostro Paese da fuori. Se Monti e il Pd dovessero accettare questo schema allora sarebbe non solo la sconfitta della sinistra ma di tutta l’Italia. Io non intendo farmi eterodirigere da organismi economico-finanziari non eletti da nessuno: la Bce, il Fondo monetario, la stessa Commissione Ue non sono eletti dal popolo. In Italia, possiamo discutere come risanare i nostri conti o dobbiamo solo ubbidire come soldatini? Se Monti intende essere il volto perbene di chi opera la macelleria sociale, allora neanche comincio a discutere.

Così, tanto per chiarire.

Luca

Via | Francesco Costa

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politica

Non ci sono più i poteri forti di una volta

Prima del casino di Roma e prima che le violenze offuscassero tutto il resto, stamattina Dragi, Governatore della Banca D’Italia e presto Governatore della BCE, aveva solidarizzato con gli indignados.

Se siamo arrabbiati noi per la crisi, figuriamoci loro che sono giovani, che hanno venti o trent’anni e sono senza prospettive.

E ancora:

Se la prendono con la finanza come capro espiatorio. Ma li capisco: hanno aspettato tanto… Noi, all’età loro, non lo abbiamo fatto.

Come se le banche centrali, con la loro mancata vigilanza sulla condizione degli istituti finanziari, non avessero avuto un ruolo importante nella nascita della crisi tre anni fa.
Come se non fossimo alla vigilia di altri interventi degli stati che dovranno andare a salvare le banche che dopo tre anni continuano a comportarsi nello stesso identico modo.

A me piacerebbe che un giorno qualcuno si prendesse le proprie responsabilità e non andasse a cavalcare le proteste contro crisi che loro stessi hanno contribuito, se non a generare, almeno a non evitare.

Luca

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informazione musica

Chi vive in baracca, chi suda il salario

Monte dei Paschi ha aperto un canale su YouTube che usa per la sua comunicazione.
Il nuovo spot, pubblicizzato in homepage del sito istituzionale come fosse un prodotto finanziario rivoluzionario, utilizza come musica di sottofondo “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano.

Nello spot si sente ovviamente soltanto il ritornello.
Dubito infatti che le strofe potrebbero essere ritenute adatte per lo spot di una banca.

Chi vive col padre, chi fa la rapina,
chi sposa la Gina, chi ha rotto con tutti,
chi vince a Merano, chi cerca il petrolio,
chi dipinge ad olio, chi chiede un lavoro…
Chi mangia patate, chi beve un bicchiere
chi fuma un toscano, chi vive cent’anni
chi ha seguito una strada, chi ha fatto carriera
chi perde la calma, chi non sembra più lui
chi lamenta un dolore, chi chiede un lavoro
chi torna sui passi, chi ha visto Onassis
chi ha preso un diretto, chi canta in falsetto
na na na na na na na, na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu
Chi vive in baracca, chi suda il salario
chi ama l’amore, chi tira al bersaglio
chi sogna la gloria, chi ha scarsa memoria,
chi gioca a Sanremo, chi va sotto un treno…

Povero Rino Gaetano.

Luca