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Solidarietà nazionale

Premetto che non ho visto la puntata di Anno Zero che è al centro dello scandalo.
Mi limito soltanto a sottolineare che i politici che si sono sdegnati accusando di sciacallaggio Santoro, si limitano a denunciare la cosa, senza spiegare perché.

Viene quindi il sospetto che qualcuno sia interessato a mantenere questo idilliaco clima di solidarietà nazionale, salvo poi scoprire che la gente sfollata nelle tende di notte soffre il freddo e di giorno ha un’unica doccia da condividere con decine di persone.

Speriamo di non scoprire poi che fine faranno i soldi dei messaggini di solidarietà nazionale.
Volete un consiglio?
Aspettate a mandar soldi.

Luca

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politica video

Travaglio, Prodi e Berlusconi

L’italico popolo del centro-sinistra è riuscito a resistere a cinque anni di Berlusconi grazie alla speranza che la malattia prima o poi sarebbe passata.
Una volta guariti abbiamo però scoperto che la malattia si può ripresentare.
Ce l’hanno menata per anni con la storia della libertà di informazione e del conflitto di interessi, ma gli attacchi di questi giorni rappresentano l’ennesima delusione per il succitato popolo dell’ulivo.
Ok, Prodi non è Berlusconi.
Lo so, però l’attacco di Prodi contro Santoro e contro Travaglio a me sembra un’ingerenza indebita.

I nostri politici sono abituati a dibattiti televisivi in cui non c’è mai un giornalista che faccia anche una sola domanda che li possa mettere in difficoltà.

Dalla intervista a Travaglio sul Corriere di oggi:

Sandro Curzi dice: Travaglio dovrebbe intervistare i suoi interlocutori per assicurare un contraddittorio.
«Sandro è troppo intelligente per ignorare che non c’è un solo politico disposto a farsi intervistare da me. Non raccontiamoci balle. La verità è che si trovano tutte le scuse per non entrare nel merito di quanto racconto citando documenti e fonti. Io non invento nulla».

Curioso che l’attacco a Travaglio arrivi in seguito alla lettura della lettera immaginaria firmata da Licio Gelli (che potete rivedere qui sotto).

Luca

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politica

Luca De Biase e l'idea di antipolitica

Ieri sera ho visto Anno Zero.
Avevano detto che forse ci sarebbe stato Grillo, ma in realtà di Beppe non si è vista nemmeno l’ombra.
Sono stato due ore in piedi, ballettando intorno alla TV, con mia moglie che mi guardava con sguardo compassionevole.

Santoro ha fatto vedere un’intervista a Grillo, fatta durante il V-Day a Bologna, nella quale ha ripetuto le stesse cose di sempre.

La perla della serata è stata quando Polito ha candidamente affermato che il programma dell’Unione è stato redatto in modo generico per non rischiare di venir meno agli impegni presi. L’argomento in questione era il superamento della Legge Biagi.
Del resto è la stessa tecnica usata da Veltroni.
Dice tutto ed il contrario di tutto, dichiara bianco e poi nero, in modo da essere il leader di tutti (o di nessuno).

Dopo la trasmissione riflettevo su quanto sia ingiusto etichettare come antipolitica tutto quel fervore dimostrato dai tanti italiani che condividono le iniziative di Grillo.
Poi ho letto il post di Luca De Biase intitolato La parola sbagliata è “antipolitica” ed ho pensato che non avrei saputo spiegarlo meglio.

Ecco cosa dice Luca:

Non è antipolitica. Le persone ce l’hanno con leader che non ascoltano, che parlano tra loro. Mentre l’ansia cerca una via di sfogo.

Le immagini degli inglesi che fanno la fila per recuperare quello che possono dal loro conto in banca. Il fantasma della guerra in Iran: un tempo di mandava una corazzata minacciosa nel porto avversario, oggi si fa comunicazione sui possibili bombardamenti. La crisi finanziaria latente, speriamo controllabile… E noi concentrati su questioni minime.

Non è antipolitica. E’ il bisogno di leader attenti ai punti di vista della popolazione. E’ politica, in una fase di passaggio profondo. La società non è unita contro la politica o i partiti. E’ frammentata. Non cerca neppure un salvatore della patria. Cerca un luogo di aggregazione credibile. Cerca politica. O almeno polis.

Ecco, si.
E’ proprio questo che volevo dire.

Luca

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diario

Fisichella nella tana dei leoni

Ieri sera ho visto soltanto l’ultima parte di Anno Zero.
Il filmato della BBC lo avevo già visto tempo fa.
Credo che sia stata fatta una buona operazione di verità .
La Chiesa ha partecipato al dibattito con Monsignor Fisichella, un esponente autorevolissimo, e non con il solito prete presenzialista.

L’autorevolezza di Fisichella ha permesso a tutti di conoscere la vera posizione della Chiesa sullo scandalo pedofilia.
Sono state dette parole chiare, non equivocabili.

Troppi silenzi, tesi ad evitare scandali e generalizzazioni, hanno gettato un’ombra nera sulla Chiesa.
Dibattiti come quello di ieri sera non possono far altro che aiutarla.

Luca

Foto Repubblica.it

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politica religione

Domani è un altro giorno

Non vedo l’ora di arrivare a Domenica 13 Maggio.
Ci saremo lasciati alle spalle il Family Day e tutto il baraccone annesso e connesso.
Forse potremo tornare a ragionare in modo un po’ meno isterico di politica familiare.

Nel frattempo anche ieri sera ad Anno Zero mi sono dovuto subire la solita rappresentazione ridicola e becera del cattolico.
Non si può parlare di cattolici facendo vedere un meeting dei carismatici.
Lo si può anche fare, però poi bisognerebbe mostrare anche tutti quei cattolici “normali” che non vanno in trance durante le celebrazioni.
L’ho detto e ridetto: sono tempi duri per i cattolici.

Intanto buon fine settimana a tutti.
E non vi venga in mente di andare a Roma.
Il Family Day fatevelo a casa vostra.
Con la vostra di famiglia.

Luca