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Torno a parlare di Berlusconi

L’intervista a Filippo Facci andata in onda ieri sera ad Anno Zero è molto significativa.
Avevo già fatto notare che la sua uscita da Il Giornale era un segnale non trascurabile.
Facci era amico di Craxi, è stato un fiero nemico di Mani Pulite, di Di Pietro e tutto quel mondo.
Si è sempre preso gioco di chi gridava al regime.

Se oggi lui dice che in Italia oggi c’è un problema di libertà di stampa, forse c’è da credergli.
Cuorioso anche che l’unica censura che abbia mai subito, dice sia stato quando voleva scrivere un articolo critico sulla legge contro la prostituzione fatta dalla Carfagna.

Il video integrale è sul sito di Rai.Tv

Luca

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Marilyn Monroe e la Carfagna

Marilyn

Ieri sera ho ascoltato cinque minuti di Anno Zero.
Ho sentito Italo Bocchino dire che praticamente non c’era bisogno di fare tanto casino perché, Berlusconi avrà pure trombato troppo, ma JFK ha trombato Marilyn e poi l’ha fatta ammazzare e che quindi tra i due è meglio Berlusconi.
Travaglio ha risposto che però JFK non ha fatto Marilyn ministro.

Ho spento la televisione e mi sono messo a sniffare il detersivo della lavastoviglie.

Luca

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Credere

Non mi interessa sapere che cosa pensiate di Pannella.
Nemmeno io so bene cosa pensare di lui.

Vederlo ieri sera, vecchio ed indebolito dallo sciopero della sete a me ha però molto impressionato.

Che ci sia qualcuno in Italia che abbia ancora voglia di fare dei sacrifici personali pur di far valere alcuni principi in cui crede a me pare comunque una gran bella cosa.
Averne di avversari come Pannella!

Luca

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Se proprio volete sapere come è andata

Daria Bignardi spiega per filo e per segno com’è che venerdì scorso Marano le ha tagliato l’intervista fatta a Vauro e Beatrice Borromeo.

La settimana scorsa leggo che sta per uscire un libro di Vauro e Travaglio con Beatrice Borromeo per Chiarelettere, intitolato Italia Anno Zero. […] Li invitiamo. Il direttore Marano non fa commenti. Non li fa mai, non li ha fatti nemmeno quando ho invitato per tre settimane di seguito Debora Serracchiani, Dario Franceschini e Massimo D’Alema, tre del Pd. Sa che entro la fine del programma devo invitarne altrettanti di centrodestra e si fida che lo farò. Lo conosco da poco, ma sembra una persona che si fa un punto d’onore di difendere l’autonomia di chi lavora nella sua Rete.
In teoria in periodo preelettorale solo i politici possono parlare di politica, non gli altri ospiti. Di solito, una battuta o due ci stanno, poi si parla d’altro. Ma la settimana scorsa eravamo tutti ipnotizzati barra rincoglioniti dalla vicenda Lario-Berlusconi, una di quelle storie che dici «no, non sta succedendo veramente». La sera prima ne aveva parlato anche Annozero: una puntata in cui non erano uscite notizie clamorose, ma si erano fatte un po’ di domande. Quando ho davanti a me Vauro e Borromeo, ovviamente comincio da lì, dalla sera prima. Loro partono in quarta e non ci vanno leggeri. Dicono quello che dicono molte persone e lo fanno con molta foga. […]A un certo punto Beatrice dice qualcosa sul fatto che «lavorare ad Annozero era difficile, c’erano pressioni». Credo che questo faccia saltare la mosca al naso a Marano, che dice sempre di spendersi parecchio per Santoro (ma io ad Annozero non ho mai lavorato, bisognerebbe chiedere a Santoro come stanno le cose). Insomma, in un modo o nell’altro, per ventotto minuti si parla di Berlusconi, del caso Noemi, di che cosa ha detto Veronica, e della condizione dell’informazione italiana. […]
Quando chiudo la puntata, mezz’ora dopo, il direttore Marano mi comunica che ha tagliato l’intervista a Vauro e Borromeo perché ha violato pesantemente la par condicio. È agitato e seccato, dice che è la prima volta che deve fare una cosa del genere. […]
Sempre che ancora vi interessi sentir parlare di Noemi eccetera, quel che è stato detto lo potrete sentire dopo le elezioni, quando sarà trasmessa, ma non aspettatevi chissà che. Io poi spero che avremo altro di cui discutere, dopo le elezioni. Ma non ci conto molto.

Luca

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Censuratemi questa

vauro

Luca