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Si faccia la domanda, si dia una risposta

L’autointervista di Giuseppe Acampa sulla Nazione di oggi ha dei tratti anche simpatici.
Come quando si fa questa domanda:

Lei è un prete giovane, culturamente preparato, tecnologico e, forse, per questo ‘scomodo’. Può aver influito negativamente?

Si è dimenticato di mettere “bello”.
Sempre stato modesto.

Luca

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Pure l’autocombustione a volte ci può stare

L'incendiaria

Non ne so niente, figuratevi se posso sapere chi è il colpevole.
Sono però quei giorni in cui ti chiedi perché in questo paese i magistrati riscuotano così tanto affetto e stima nel popolo.

Non e’ stato monsignor Giuseppe Acampa, economo della diocesi senese ad avere appiccato il fuoco nel locali dell’economato la mattina del 2 aprile del 2006. Questo pomeriggio dopo una lunga serie di udienza la sentenza del giudice Monica Gaggelli lo ha assolto “per non avere commesso il fatto”. Lo ha anche assolto “perche’ il fatto non sussiste” dall’accusa di calunnia dell’allora archivista della curia professor Franco Nardi sul quale si erano indirizzate inizialmente le indagini per poi prendere il esame l’ipotesi di colpevolezza di monsignor Acampa che e’ stato difeso da Giuseppe Mussari, presidente di Banca Montepaschi, che ha accettato di tornare nelle aule del palazzo di giustizia convinto della sua innocenza e da Enrico de Martino.

Luca

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Si diceva ieri di Mussari

L'andamento del titolo MPS negli ultimi 3 anni

Il Cittadino riporta un commento al vetriolo sulla situazione del Monte dei Paschi e sulle attività extra del suo Presidente.

Ieri, mentre il presidente di Banca MPS secondo la stampa locale giocava a fare il principe del foro nel processo Acampa (una importante storiella locale che riguarda la Curia senese, ndr) il titolo dell’istituto da lui diretto perdeva un sostanzioso 3,41% cioè 0,7365 euro, ultimo di una serie impressionante di record negativi ininterrotti dall’acquisizione di banca Antonveneta. In serata la Consob aveva dato l’ok all’aumento di capitale da 2,45 miliardi di euro.
Oggi (16 giugno), che il presidente è andato nel pomeriggio in Rocca Salimbeni a presiedere il Cda, il titolo continua a sprofondare, chiudendo a Piazza Affari con un altro 3,94 %, a euro 0,7075, in una giornata convulsa per le notizie provenienti dalla Grecia. E benché sia stato più volte dichiarato che l’esposizione della banca senese verso lo stato ellenico sia pressoché insignificante, il risultato del MPS è il peggior bancario anche per il 16 giugno 2011.

Il futuro della Banca, della Fondazione e del Sistema Sienina rischia di collassare entro l’autunno.

Nella mattinata si erano diffuse indiscrezioni che ipotizzavano che al board del gruppo senese potrebbe essere stata presentata una proposta di aumento di capitale piu’ limitata, intorno ai 2,15 mld euro, rispetto alla delega ottenuta dall’assemblea a una ricapitalizzazione fino a un massimo di 2,47 mld euro. Ma in sostanza questo aumento di capitale non sarà sufficiente altro che alla restituzione dei Tremonti Bond (l’unica grande banca ad averli utilizzati è MPS e il guadagno di pottino è stato solo, probabilmente, il posto di presidente dell’Abi, sennò quella di Tremonti si sarebbe rivelata in maniera lapalissiana una idea fallimentare: i bond del governo non li aveva presi quasi nessuno! ndr), quindi a fine agosto alla presentazione della semestrale si dovrà procedere a un ulteriore aumento, da cui la Fondazione MPS uscirà fuori talmente ridimensionata (per l’indebitamento basta e avanza l’aumento odierno) da diventare sicura preda del mercato.

Insomma, Mussari farebbe bene a pensare alla sua Banca.

Luca

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Il lungo, il corto e il pacioccone

http://www.youtube.com/watch?v=WUixewuFwTM

I giornali senesi online non dicono niente, ma ne parla l’edizione fiorentina di Repubblica.

Il processo contro Don Acampa, accusato di aver incendiato gli uffici dell’economato dell’Arcivescovado di Siena, sta arrivando alla conclusione.
Ieri il PM ha chiesto due anni e mezzo di reclusione per Acampa.
In Luglio ci dovrebbe essere la prossima udienza, poi la sentenza di primo grado.

Uno dei difensori di Don Acampa è Giuseppe Mussari, presidente del Monte dei Paschi di Siena, nonché dell’ABI, ma evidentemente ancora avvocato di professione.

Ci sarà poi modo di riflettere su tutto questo.
E sul perché Mussari, che già di beghe ne avrebbe a sufficienza, abbia deciso di mettere la faccia in questa vicenda.

Luca

Il Lungo è Mussari, il Corto è Acampa ed il Pacioccone è il Vescovo.

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Vuoi la guerra? La avrai

La settimana scorsa è stata pubblicata su La Stampa una recensione del libro di Mario Ascheri: “La Casta di Siena“.

Mi aveva colpito, non so perché, la sottolineatura fatta dal giornalista sul fatto che nessuno avesse ancora querelato Ascheri.
Come dire: “Nessuno querela per diffamazione l’autore, quindi le accuse sono fondate”.

Non erano ancora trascorsi tre giorni dalla pubblicazione della recensione quando ho letto la seguente notizia: “SIENA: AZIONI LEGALI CURIA PER LIBRO “LA CASTA SENESE“.

Ecco.
La volevi, la querela?

Complimenti all’ufficio legale della Curia per la tempestività.

Luca