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L’aggressività non è un momento

Roberta Lippi scrive una cosa molto bella sull’aggressività e sul saperla riconoscere.
È il punto di vista di una donna ed è un punto di vista molto femminile, ma lo condivido molto.

Quanto spesso avete sentito dire a una donna “sei nervosa?”, una marea. È per via di quella cosa delle mestruazioni, sapete, dà un alibi un po’ a tutti, donne e uomini, belli e brutti.

Ma di donne aggressive voi ne conoscete? Io ne ho conosciuta qualcuna, non moltissime a dire il vero. E quelle possedevano un’aggressività più sotterranea di quella maschile, una volontà di distruggere dominando psicologicamente che pochissime si potevano permettere. Spesso a quell’abilità inutile faceva seguito un importante disturbo della personalità. Quelle donne io le ho lette, ma il loro atteggiamento non mi ha mai ferito.

Lo guardavo dall’esterno senza prendermene cura.
L’aggressività vera, quella che tocchi con mano, invece, è qualcosa di maschile.
Ed è qualcosa che mi ha sempre congelato.
Perché l’aggressività non è un momento, non è un “ho sbagliato”, non è un moto di nervosismo. L’aggressività è una nota conficcata profondamente dentro l’anima, una rabbia repressa, una violenza insopportabile.
Non riesco a far entrare nel mio cuore le persone aggressive e questo perché l’aggressività non ha giustificazioni.

continua…

Luca

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Frase del giorno (autoerotismo edition)

È un paese, il nostro, persino ai suoi limiti nordeuropei, in cui si teme più l’onta dell’autoerotismo che quella del furto ai danni della comunità.

Luca Sofri sulla storia del vibratore altoatesino.

Luca

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Daje!

Luca

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Riflessioni amare sull’anno appena trascorso

Luca

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Un buon proposito, forse anche mio, per il 2014

Tra i tanti propositi per il nuovo anno pubblicati in questi giorni sulla rete, mi è piaciuto molto quello di Simone Spetia, giornalista di Radio 24, che nel 2014 ha detto che rinuncerà in parte alla sua attività sui social per dedicarsi un po’ di più allo studio ed all’approfondimento.

I social network, la rete, hanno una capacità di ampliare questa conoscenza in maniera smisurata, di darti nuovi spunti e nuove prospettive. Devo conservarli come fonte di notizie, come stimolo per pensieri laterali, diversi, non convenzionali, come osservatorio sulle persone, non come proiezione del mio ego. Troppo spesso, in questi ultimi mesi, mi sono abbandonato ad un uso di questo secondo genere, come se potessi essere un maitre a penser di chissà quale tipo (de sto cazzo, direbbe qualcuno).

Per farla breve, ho sprecato tempo, che ora voglio dedicare a studiare. So troppo poco, voglio sapere di più, per fare il mio lavoro in maniera migliore e con maggiore profondità. E’ una settimana che non scrivo un tweet e in questa settimana ho letto un libro che mi interessava molto con una certa tranquillità, il che mi ha fatto venire altre idee di lettura che mi terranno parecchio occupato.

Sarà che fra poco entrerò anch’io nei quaranta, ma la scelta di Simome Spetia mi ha solleticato.

a ridosso dei quarant’anni non ricomincerò a giocare a tennis, non andrò a correre, non mi ficcherò in una palestra, ma ricomincerò un allenamento mentale che ho lasciato da parte per troppo tempo.

Visto che pure io non ho nessuna intenzione di iniziare a correre o ad andare in bicicletta, chissà che non mi rimetta a studiare un po’ di più.

Luca

Immagine | DocNomad