Questo blog ha già più di quindici anni ed io l’ho quasi abbandonato.
Ho quasi abbandonato anche i social.
Leggo un po’ Twitter, guardo qualcosa su Instagram, una volta ogni 2-3 giorni faccio un giro su Facebook, Tik Tok non l’ho neppure mai installato.
Credo che il numero dei tweet iniziati e poi eliminati sia decisamente superiore a quello dei tweet pubblicati.
I motivi del mio disimpegno sono tanti, ma sono tutti in qualche modo legati alla tossicità delle relazioni umane che ci sono sui social network.
Questa tossicità prende un po’ tutti, buoni e cattivi.
Non è che io mi aspetti che un nazista non usi toni violenti, ma quando quelli che rispondono al nazista usano toni altrettanto violenti, allora mi disoriento.
E’ come se negli ultimi anni qualcuno avesse aperto al massimo la manola del gain sull’amplificatore.
Non si sente più niente, ci sanguinano le orecchie, non si capisce più chi suona bene da chi suona male.
Non si riconoscono più i buoni dai cattivi.
E’ un paradosso, ovviamente, perché un nazista sarà sempre distinguibile da una persona intelligente e sana di mente, ma credo che ci siamo capiti.
Nelle dinamiche tra vaccinisti, no-vax, no-pass e mettetici dentro qualsiasi altra sigla vi venga in mente, questa incapacità di comunicare ha probabilmente raggiunto un punto massimo di non ritorno.
Nessuno riuscirà più a convincere una persona che ha deciso di non vaccinarsi a farlo.
Magari si vaccinerà, perché obbligata, ma lo farà gridando allo scandalo.
Ed è inutile mostrare dei numeri, dei grafici, delle statistiche.
Innanzitutto, perché quei numeri e quei grafici non vengono compresi, e poi, soprattutto, perché quei numeri, per un no vax, sono falsi.
E’ perfino inutile spiegare che un malato in terapia intensiva costa al servizio sanitario nazionale una cifra vicina ai 20.000 euro al giorno e che una buona parte di quella cifra viene girata alle aziende farmaceutiche che producono gli strumenti ed i farmaci per provare a tenere in vita un malato grave di covid, facendo notare che una dose di vaccino costa 18 euro, perché ti verrà detto che non è vero, che i malati in terapia intensiva non ci sono e che il vaccino è solo un grande affare per Big Pharma.
E quindi non c’è niente da discutere.
Una grave, gravissima responsabilità ce l’abbiamo tutti noi, che abbiamo dato fiato ai social, indirizzando inconsapevolmente il dialogo verso la violenza e l’incomunicabilità.
E quando dico social, intendo anche la TV, che di fatto usa ormai dinamiche molto simili.
Non resta che aspettare.
Impareremo a convivere con il Covid, grazie ai vaccini.
La gente morirà sempre meno.
Noi diremo che è merito anche dei vaccini, altri diranno che è la dimostrazione che il Covid era una invenzione.
Fino alla prossima bolla, fino al prossimo motivo per dividerci tra noi.
E non sentiamoci assolti, nessuno di noi.
Perché per ogni no-vax violento, c’è un Roberto Burioni che lo bullizza.
Per ogni idiota con la stella di david incollata al cappello c’è una Selvaggia Lucarelli che va in piazza a fare la splendida.
Il muro che vediamo nella testa delle altre persone è, probabilmente, lo stesso che abbiamo nella nostra.
Luca