Categorie
sport

I love this game

http://www.youtube.com/watch?v=W85172scqdI

Fra poco più di una settimana parte la nuova stagione dello sport più bello del mondo.
Il campionato NBA quest’anno, oltre che su Sky Sport, si può seguire su Italia2, un canale Mediaset del digitale terrestre.

Luca

Categorie
sport

Quella volta di Senna con Eric Comas

Ieri mi sono visto, dopo un paio di anni che avevo il DVD sulla scrivania, il documentario su Ayrton Senna di cui vi parlai.

Nei titoli di coda si vede il filmato di un episodio molto significativo della vita del pilota brasiliano, che però il documentario non cita nemmeno.
Il filmato lo vedete qui sotto. Senna, durante le qualifiche, vede l’incidente di Eric Comas, si ferma e corre verso la macchina incidentata, spenge il motore che era rimasto acceso e solleva il collo del pilota francese, salvandogli di fatto la vita, come Comas ha ricordato in un’intervista.
Senna fu l’unico pilota a fermarsi.

http://www.youtube.com/watch?v=a5UtKWpXMPs

Poi va be’, il documentario sarà anche di parte, presenta Alain Prost come un mostro, ma quando te la devi vedere con il mito, perdi per forza.

Luca

Categorie
sport

Il pallonetto perfetto non si può parare

Le grandi gesta di Buffon ieri sera nella finalina della Confederations Cup, mi hanno fatto ricordare un articolo che ho letto qualche giorno fa su Rivista Studio.
Nell’articolo, che è poi il Capitolo 1 del libro Doppio passo. Storie allo specchio di nove coppie del pallone di Beppe Di Corrado, veniva raccontata la storia di Rinat Dasaev, che è stato uno dei più forti portieri del mondo, ma che verrà soprattutto ricordato per essere stato superato dal pallonetto perfetto di Marco Van Basten nella finale degli europei del 1988.

Dasaev fu l’ultimo portiere dell’URSS, prima del disfacimento.
Nel 1988 si trasferì, dopo estenuanti trattative con il regime sovietico, nella Liga, con il Siviglia.

…la Perestrojka che l’aveva lasciato emigrare in Spagna alla fine è stata la sua condanna. A Siviglia, per difendere la porta della squadra andalusa, arrivò il 21 novembre 1988, quasi un anno dopo la trasferta milanese che annunciava l’apertura delle frontiere ai calciatori russi. Arrivò dopo una trattativa cominciata a settembre del 1987 e chiusa il 15 ottobre ’88, tra gli emissari del club spagnolo e i funzionari del ministero dello Sport sovietico. Contratto per due anni con 22 clausole, 180 milioni di pesetas – poco più di due miliardi di lire – al regime di Mosca. A lui andavano 150 mila pesetas al mese, un milione e settecentomila lire: le briciole consentite dalle regole del professionismo a metà voluto dal Cremlino.

Da quel momento per Dasaev iniziò un vero e proprio calvario.

…moglie e figlia lo raggiunsero due settimane dopo, per tornare però presto a Mosca. Un milione e settecentomila lire non bastavano. Il giorno della partita con il Real è stato l’unico felice in Spagna. Per il resto due anni d’inferno, senza punti di riferimento, senza poter tornare in una patria che si stava spezzando. Un’altra stagione a Siviglia, da solo. Un incidente in auto, l’infortunio alla mano. Alla fine del contratto Dasaev rifiutò il trasferimento al San Gallo, in Svizzera. I dirigenti del Siviglia avevano scoperto che l’incidente non fu un caso. Rinat beveva. Volevano sbarazzarsene. Un altro schianto: il ricovero in rianimazione, la vita in salvo per caso.
Era il 1991. Tornò in una casa che non c’era più: il colpo di Stato, Boris Eltsin, Gorbaciov epurato. A Mosca c’era ancora quella casa di due locali: vuota, perché Nela ed Elmira erano andate via. Altro alcol. La solitudine. La depressione. Per dieci anni Rinat Dasaev, il monumento, il guardiano della Perestrojka, ha fatto la vita del vagabondo. L’ha raccolto nel 2002 un vecchio amico dei tempi dello Spartak Mosca. L’ha riportato nel calcio. Nel 2003 Rinat è stato in porta in una selezione di vecchie glorie che giocava contro la squadra dell’associazione ebrei russi. Ha giocato un tempo, poi un malore gli ha fatto abbandonare il campo. Si è rimesso in piedi, gli hanno dato un pallone tra le mani per insegnare ai ragazzi delle giovanili del Cska come si sta tra i pali. Poi l’anno scorso un altro amico dello Spartak l’ha preso con sé: Georgy Yartsev, diventato commissario tecnico della Russia, l’ha nominato nello staff dei suoi collaboratori per l’Europeo 2004, in Portogallo. Allenatore dei portieri. Oggi Dasaev insegna a Igor Akinfeev che il pallonetto perfetto non si può parare.

In seguito Dasaev rifiutò di fare l’allenatore dei portieri per la nazionale, ed attualmente svolge lo stesso incarico al Torpedo Mosca.

E comunque, il pallonetto perfetto non si può parare.

Luca

Categorie
sport

Il film delle finali NBA che ricorderemo per un bel po’

Nel mio periodo di astinenza dalla politica, ho da poco terminato di vedere le finali NBA.
Che sono state divertenti e spettacolari.
Tanto basket, tanta tecnica e tanta tattica.

Qui sopra il film in slow motion delle finali, che vi consiglio di vedere.

E poi, un nome nuovo che rischia di fare il botto nei prossimi anni: Kawhi Leonard.

Luca

Categorie
sport tv

Vi prego, togliete il basket alla RAI

basket_rai

Ieri sera ho visto gara 1 delle finali scudetto di basket tra Siena e Roma.
E’ stato uno spettacolo imbarazzante dal punto di vista televisivo.

A metà campo, i riflessi delle luci, abbagliano tutto impedendo di vedere perfino le linee.
Le riprese sono amatoriali, fatte con telecamere scadenti, coordinate da una regia impreparata, che non ne azzecca una.

Lasciamo perdere che poi nell’intervallo è saltato l’impianto e hanno giocato tutto il secondo tempo senza tabelloni luminosi e countdown dei 24 secondi, con gli allenatori che gridavano a voce ai giocatori il tempo che mancava per la fine dell’azione.

Il basket italiano è in grande crisi, ma la Federazione, se vuole riportare la gente a guardarlo, bisogna che pretenda un livello qualitativo superiore a quello offerto dalla RAI.
Non voglio fare il paragone con l’NBA, dove il ritorno economico è di un altro ordine di valori, e non mi aspetto che in Italia si usino 36 telecamere per coprire una partita, ma non ci vorrebbe molto per portare la proposta televisiva ad un livello accettabile.

Il basket è lo sport più spettacolare del mondo, ma se lo riprendi con la super 8, non c’è niente da fare, sembra di vedere la partita del liceo, anche se in campo ci fosse Lebron James.

Luca