Chi ha avuto modo di conoscere Siena ed i senesi sa che il Palio è sacro.
Nessuno lo può toccare o mettere in discussione.
Il palio è Siena. Siena senza palio non esisterebbe.
Nonostante questo, ci sono alcuni che vorrebbero abolirlo.
Di solito sono animalisti, convinti che i cavalli muoiano solo in piazza del campo.
O che la bresaola che hanno nel piatto sia fatta di soia.
Altre volte sono commentatori, anche autorevoli, che non hanno avuto modo di conoscere Siena e la sua festa.
Alcuni giorni fa si è corso a Ferrara un paliotto nel quale si sono infortunati in modo gravissimo tre cavalli, che sono stati abbattutti.
Le immagini shockanti che ritraevano i poveri cavalli azzoppati sono state trasmesse anche dai tg.
Come è normale che sia, sono state riaccese le ordinarie polemiche da parte della LAV e delle altre associazioni animaliste.
E come sempre accade, è stata tirata dentro alle polemiche anche Siena.
Su Blogfriends e su La Torre di Babele erano iniziate due discussioni, finite male entrambe.
Ho provato a far capire cosa sia il Palio di Siena per i senesi, ma non ci sono chiaramente riuscito.
Anche perché una blogger senese polemica ha fatto arrabbiare Pino Scaccia, che ha messo fine alla discussione.
Il senese, quando si sente attaccato, chiude le porte delle mura e tiene fuori gli aggressori.
Tattica discutibile, si. Ma efficace.
La colpa è mia. Chi di Palio ferisce…
Non sto ad elencare le differenze tra il palio di Siena e quello di Ferrara. Altri l’hanno già fatto in questi giorni.
Il confronto è ridicolo. E’ come paragonare il Brunello di Montalcino con il Tavernello.
Sembrano simili, ma non hanno niente in comune.
Per poterne apprezzare le differenze, bisogna assaggiarli entrambi.
In seguito non potrai mai più confonderli.
Luca