Il Post scrive un commento molto duro sul governo Letta per come ha gestito la questione kazaka.
E’ una vicenda che avrebbe richiesto le dimissioni di due ministri, quello dell’Interno e quello degli Esteri.
Sono state dette molte bugie, sono stati violati i diritti delle persone, è mancata la comunicazione dentro gli apparati, i ministri sono forse stati scavalcati nella catena decisionale.
Un disastro vero.
Ora sappiamo che probabilmente non succederà niente, perché Alfano è il garante per il PDL del governo delle larghe intese e, se cade lui, cade tutto.
Ma viene da chiedersi se abbiamo davvero bisogno di un governo così deludente.
La conclusione è che se il governo Letta supera questo disastro – con implicazioni gravissime per le sorti di alcune persone innocenti e per la credibilità o quel che ne resta dell’Italia – questa sarà una dimostrazione della solidità di questa alleanza di governo, e del fatto che solo diverse dinamiche interne ai due partiti che la sostengono potrà metterla in discussione: non fatti, non errori, non risultati, non fallimenti, non “il fare”. Se invece Alfano dovesse accettare quel che è giusto e dimettersi, sarebbe la fine del governo Letta e dei suoi zoppicanti presupposti: e c’è da chiedersi se non sarebbe cosa buona e giusta, se questi sono i suoi risultati.
Luca