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diritti umani

Distruggere la campagna per combattere la violenza contro le donne con una sola intervista

E’ molto triste da dire, ma le prime complici degli uomini violenti, sono spesso proprio le donne.
Rosaria, la donna pestata dal suo uomo, ancora all’ospedale in prognosi riservata dopo due operazioni in cui le hanno asportato la milza e curato una emorragia interna, ha deciso di ritirare la denuncia.

«Sto male al pensiero che sia rinchiuso in carcere. Non voglio che Antonio resti ancora lì dentro. Lo so che non si è reso conto di quello che mi ha fatto e voglio tornare con lui». Dice che vorrebbe «poterlo incontrare perché sono certa che si è pentito. Vorrei potergli dire da vicino: mi manchi tanto, vorrei tornare a passare le nostre serate assieme sul divano della tavernetta».

In tutto questo, ti verrebbe anche da dire che, se è contenta lei, allora siamo contenti tutti.
E, invece no. Non siamo contenti per niente.
Anche perché c’è un figlio di 12 mesi che dovrebbe andare a vivere con questi due squinternati, e il perdono, cara Rosaria, non prevede che uno stato democratico possa permettere a te e a tuo figlio di farsi menare da un uomo violento.
Ora forse non lo capisci, ma lo capirai.

Antonio se ne farà una ragione.

Luca

Via | Luca Sofri

2 risposte su “Distruggere la campagna per combattere la violenza contro le donne con una sola intervista”

Fa male leggere queste cose, ma questa è la dura realtà. Mi torna in mente spesso l’appello di Luciana Littizzetto a Sanremo, quando disse che non esiste una seconda possibilità, un uomo che ti picchia una volta lo farà sicuramente una seconda volta e via dicendo, e non c’è nulla di più vero in tutto questo.

Forse però non è corretto parlare di complicità, perché si lascia intendere una sorta di concorso di colpa della vittima. È vero che la sensazione è che questa non faccia nulla, o faccia troppo poco, per sottrarsi alla situazione, ma ci sono meccanismi psicologici molto complessi e potenti in gioco, che rendono quasi impossibile da prendere una decisione che a chi non è coinvolto sembrerebbe ovvia. A tal proposito, se hai un quarto d’ora, questo filmato è davvero illuminante: http://www.youtube.com/watch?v=V1yW5IsnSjo

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