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Astenersi perditempo

Sono entrato in un periodo di aspettativa dalla politica.
Non perché mi aspetti qualcosa, ma perché sono un po’ stufo di aspettare.

I partiti, come non era poi molto difficile prevedere, si sono avvitati in un dialogo cieco e sordo, dal quale ne usciremo probabilmente soltanto con le elezioni.
A meno che Napolitano non tiri fuori un coniglio dal cilindro, ma, dopo l’iniziativa dei 10 saggi, temo che abbia poco spazio per fare nuovi errori.

Insomma, risentiamoci quando il torneo di mosca cieca sarà finito.

C’era una grande possibilità di riformare e modernizzare la nostra politica ed i suoi organi.
Chi ha vinto le elezioni, proprio promettendo di scardinare il sistema, ha tirato indietro la gamba.

La figura dei fessi, come al solito, l’hanno fatta i parlamentari del PD.
Non era difficile, sappiamo quanto siano bravi a farsi del male.

Ora è partita la resa dei conti contro Bersani, tanto che perfino D’Alema pare essere diventato il primo ammiratore di Renzi.
Ma questo giochino di ammazzare il padre, in attesa di uccidere il figlio, non può durare per sempre.
Siamo arrivati alla millesima dinastia e non se ne vede l’uscita.

In queste condizioni, anche Renzi potrà far poco.

Ma è un periodo così, magari il futuro ci riserva qualcosa di strabiliante dietro l’angolo.
E’ solo che io adesso proprio non riesco a vederlo.

Luca