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Il governo del Presidente

Vi consiglio di leggere il pezzo di oggi di Stefano Folli sul Sole, perché potrebbe essere profetico.

Napolitano potrebbe non scegliere né Bersani, né Grillo, ma una personalità capace di guidare un esecutivo istituzionale.

Alla fine del 2011 l’emergenza era economico-finanziaria. Oggi l’Italia soffoca nella stagnazione anche perché le istituzioni sono anchilosate e il sistema politico a un passo dalla paralisi.
Ne deriva che la strada imboccata non porta verso un esecutivo “tecnico”, bensì verso un assetto fondato su una forte caratura istituzionale: nel rispetto dei partiti che dovranno votargli la fiducia, ma senza che essi siano direttamente coinvolti in base a un patto politico concordato fra le segreterie. In questo senso non sarà un «governissimo», cioè un’alleanza fra Pd e Pdl, e questo dovrebbe forse rassicurare i democratici di Bersani, del tutto contrari a qualsiasi accordo con Berlusconi.

Questo passaggio, sarebbe ovviamente agevolato dalla riconferma di Napolitano al Quirinale.

Il governo «del presidente» implica che ci sia un presidente che dal Quirinale vigila e protegge la sua fragile creatura: perché quell’esecutivo e il suo premier sono emanazione diretta della sua volontà. Sappiamo che Napolitano concluderà il suo mandato fra due mesi. Logica vorrebbe che il Parlamento lo confermasse nel suo incarico proprio per non vanificare l’architettura dell’eventuale governo «istituzionale». Che molto deve all’autorità personale di questo capo dello Stato. Con un altro al Quirinale cambierebbe lo spartito e le incognite non mancherebbero. Ma questo aspetto maturerà al momento opportuno.

Lo scenario disegnato da Folli a me pare molto realistico.

Luca

3 risposte su “Il governo del Presidente”

A me sembra che siano tutti questi sofismi alla base del risultato del voto. Un governo del genere per quanto possa durare porterà a nuove elezioni con gli elettori sempre più arrabiati. Cpme si puà pensare che venga capita la differenza tra “istituzionale” “governissimo” e “governo tecnico” ? Sarà percepito sempre come la stessa solfa politichese ed anche Napolitano ormai è anche lui un simbolo del vecchio che ha stancato. O si da un segno di voler cambiare rotta veramente o sarà tutto inutile.

@Gian carlo: non vedo quali alternative ci possano essere se il M5S non darà la fiducia all’eventuale governo Bersani. Vedrai che nemmeno ci arriverà Bersani a chiedere la fiducia, perché se Napolitano non sarà sicuro dell’esistenza di una maggioranza parlamentare, è probabile che nemmeno glielo dia l’incarico.
Io sono d’accordo sul cambiar rotta, ma non si prescinde dalla fiducia ad un governo qualsiasi.

comincio a preoccuparmi, luca… ho segnalato lo stesso articolo ai miei amici, e per le stesse ragioni… non è che sto perdendo la strada maestra? 🙂

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