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Tra pochi giorni ci chiederemo come è potuto accadere

Beppe Grillo a Milano

Marco Imarisio era ieri in Piazza Duomo a Milano per il comizio di Beppe Grillo.
C’era tantissima gente.
Gente a cui non abbiamo saputo dare un’alternativa.

Le cose sono sempre più complesse di come appaiono. Anche la tesi ricorrente del voto giovane come unico serbatoio del M5S sembra vacillare, in questa piazza dove non eravamo gli unici con i capelli bianchi, anzi. Ci sono donne come Loredana Flacco, che lavora in una cooperativa per il reinserimento delle persone svantaggiate e si chiede perché nessuno si occupa mai dei più deboli. «Tanto vale mettere alla prova questi». Come i due ferrovieri trasformati in uomini-sandwich, anche lei sta cercando «qualcuno che mi ascolti». La psichiatra Daniela Ghirardi è certa di averlo trovato. Ha portato la sua amica Paola, insegnante, scettica di sinistra. Quando Grillo comincia a parlare di speranza che qualcosa cambi, perché è l’intenzione che crea la realtà nuova, applaude anche lei. Un altro voto conquistato. Tra pochi giorni ci chiederemo come è potuto accadere. Ma forse è da molti anni che abbiamo già la risposta.

Pippo Civati la risposta era riuscito a darsela già da tempo.
Ci ha pure scritto un libro.

Luca

Foto | Corriere.it

2 risposte su “Tra pochi giorni ci chiederemo come è potuto accadere”

Io però uscirei un pò dalla logica del “noi del PD che non siamo capaci di dare una risposta”.
Ad esempio in Grecia c’è Alba Dorata che è un movimento neonazista, che risposta avrebbe potuto dare un ipotetico PD greco agli elettori di quel partito?
Cioè, il voto di protesta è protesta, e le risposte la gente le deve anche volere ascoltare.
Temo, semplicemente, che tra due anni, a 10 giorni dal termine della prox campagna elettorale, staremo a parlare delle risposte che Renzi non avrà saputo dare ai 5stelle di turno.
Riguardati magari Metropolis (Frizt Lang, 1926):
http://it.wikipedia.org/wiki/Metropolis_(film_1927)#La_ribellione

gli operai, felici per aver distrutto le cause della loro oppressione, ballano e cantano intorno alle macchine; a ricondurli alla ragione ci pensa il guardiano della macchina centrale Grot, che ricorda loro di non aver pensato alle conseguenze del loro operato, ovvero che con la distruzione delle macchine le loro case si sarebbero allagate e all’interno di esse vi erano i loro bambini.

Grande Beppe, devi vedere a Roma all’ultimo comizio quanta gente ci sarà… C’era anche Darione Fo ieri..

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