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Stemperiamo il buonismo del dopo sconfitta

Tutti felici e contenti per la sconfitta e la vittoria.

Mica tanto.
Il primo deluso è Renzi che ha giustamente ammesso di averci sperato veramente e che la sconfitta politica c’è stata ed è innegabile.

Tra i commenti che ho letto in giro, mi ha colpito molto quello di Sasaki Fujika, che sarebbe poi Simone Tolomelli, che in tanti che frequentiamo la rete, conosciamo bene.
Sasaki non l’ha presa affatto bene ed il suo post è un grido di dolore che mi ha colpito e che Bersani ed i suoi farebbero bene a considerare.

Il primo fastidio, forse il più grosso, è stato quello di essere considerati poco meglio di berlusconiani, se non peggio, addirittura fascistelli in erba.

Per capirsi: non siamo delusi del risultato, siamo delusi di come le persone che ci conoscono hanno pensato bene di fare evaporare la stima o anche solo tutto il pregresso che avevano con noi. La velocità con la quale ci hanno offeso e trasformato nel nemico, per poi chiederci di smetterla di dire “noi e voi”. C’è un noi e voi grande così: per cominciare vi pensavamo “alleati”, restando in metafora, secondo di poi, non noi, voi dai quotidiani ci avete etichettato di fascismo e fascismi: se non vi turba mi incazzo come una troia. E se poi vi avanza un quarto d’ora rifletterei su chi usava i quotidiani per spalare palta addosso alla gente.

E poi, è dal 1994 che aspettiamo, ed aver saltato anche questo giro di giostra, ti toglie un po’ di speranza e ti mette dentro la tentazione di sentirti libero di osservare da fuori successi e sconfitte del centro-sinistra che verrà.

Nel 1994 successe che la mia adolescenza e giovane età adulta fu di fatto impedita. Non so quante ne abbiate voi, ma io di vita ne ho una, e ci potete giurare che ne faccio una questione di vita o di morte, ogni volta che vado a votare. A botte di quattro anni ne passano venti, tra altri venti, nelle fauci di Grillo, ne avrò 55. Ditemi che cazzo ne sarà a 55 anni del mio futuro. Ma quale cazzo di futuro? Di che cosa cazzo state parlando tutti quanti? Il futuro lo devi creare prima, non dopo.
L’unica cosa che mi rende in qualche misura contento, è che non sono nemici, finalmente soltanto oppositori. C’è una differenza grande così. Godrò anche io delle cose buone che un governo Bersani potrà fare, ma non sarà merito mio. Eppure non mi sentirò esattamente in colpa, e per due motivi: il primo è che non godrò di tutto quello che ci sarebbe potuto essere senza un governo Bersani; il secondo è che, dato che le persone sono le stesse, vivrò i potenziali successi dell’immediato futuro come un rimborso per lo schifo che mi hanno fatto passare nei precedenti vent’anni della mia vita, che su 35 non sono pochi.

Il post di Sasaki è molto doloroso e molto bello.

Luca