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Report, Siena, il Monte, la massoneria

Il servizio di Report sul Monte dei Paschi ha mostrato tutti i limiti di una banca gestita direttamente dalla politica, con il beneplacito della massoneria

Ho visto la puntata di domenica scorsa di Report, sul Monte dei Fiaschi.
Non c’era niente che un senese non sapesse o di cui non avesse discusso mille volte nei bar.

Il reportage aveva una malizia di fondo che giocava sul fin troppo facile assunto che le banche sono cattive.
Ed è anche vero, ma uno sguardo un pochino più neutrale non avrebbe guastato.

Sono mancate le voci dei diretti interessati, Mussari, Mancini e Ceccuzzi, per una volontà, tipicamente senese, di lavarsi in panni sporchi in casa.
La scelta è stata ovviamente molto miope, perché così non è stato possibile ascoltare la versione degli amministratori e dei manager.

Di sicuro il servizio di Report ci ha fatto apprezzare una volta di più quanto sia stata stupida l’idea di far controllare il cda di una banca agli amministratori locali, creando di fatto un intreccio perverso di potere che non poteva che non abdicare a chi in queste cose è maestro, ovvero la massoneria.
Che è ben più potente e scaltra di quella macchietta di Stefano Bisi.

Luca

Una risposta su “Report, Siena, il Monte, la massoneria”

[…] Il servizio di Report non c’entra niente ovviamente, non è che si imbastisce un’inchiesta di questa complessità in tre giorni. L’indagine su Banca Monte dei Paschi e in particolare sulla acquisizione di Antonveneta sarebbe partita nell’autunno scorso. Gli uomini del gruppo valutario della Guardia di Finanza di Roma vogliono capire come il Monte abbia acquisito l’Istituto veneto ad un prezzo di 9,3 milioni di euro (poi salito a 10,3) dall’Istituto spagnolo Santander che solo due mesi prima aveva pagato la stessa Antonveneta 6,6 milioni di euro. […]

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