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La Siena che verrà

La Fondazione perde il controllo su MPS e Siena dovrà affrontare un cambiamento radicale

palazzo sansedoni

Ieri sera nel bus un tweet di David Allegranti mi fece sobbalzare dal mio torpore.

La Fondazione vende quote della sua partecipazione in MPS e di fatto non sarà più lei a controllare la Banca.

Stamattina pensavo di trovare gli zombie per le strade, i cassonetti incendiati, i palazzi in fiamme.
Invece niente.
Il bus dei bancari era triste come al solito.
Tutti facevano finta di niente.

Siena è così.
Niente ci scuote, convinti di averle già viste tutte, illusi di essere ancora il centro della civiltà.

Ieri, in realtà, è successa una cosa molto importante, che cambierà il destino della nostra città.
Ci saranno grandissime ricadute occupazionali, sarebbe sciocco non prevederle.

Certo che la banca resta e le filiali non chiuderanno.
Ma c’è tutta una rete di servizi che gira intorno alla banca il cui destino diventa molto incerto.
Per non pensare a tutte le realtà, specialmente quelle cooperative, che hanno potuto svilupparsi grazie ai contributi a fondo perduto della Fondazione.

Ecco, io oggi mi aspettavo di trovare del panico in città.
Invece, la civetta de La Nazione aveva un titolo con grandezza ben inferiore a quella usata per raccontare un successo della Mens Sana o della Robur.

Ma noi senesi siamo fatti così.
Niente ci spaventa.
Abbiamo vinto la battaglia di Monteaperti, cosa vuoi che ci possa fare un’operazione bancaria.

Ecco, stiamo pure sereni.
Ma le cose cambieranno.
E parecchio.

Luca

6 risposte su “La Siena che verrà”

E mi raccomando: non vi azzardate a far balenare nemmeno lontanamente uno straccio di alternativa politica!
Almeno, quando sarà finalmente chiaro che non ci saranno più soldi da spartire saremo tutti meno ricattabili e/o comprabili e potremo dire tutto quello che pensiamo e votare per chi ci pare (cosa che peraltro io ho sempre fatto)

chi ha impedito di proporre un’alternativa politica? caso mai c’è da augurarsi che la banca, con una fondazione meno influente, possa fare la banca senza dover obbedire ai nominati della politica e della curia

Luca, non farmi scrivere cose di cui potrei pentirmi. Le interferenze nella gestione di una banca che possono comprometterne il futuro, non provengono certo dalla curia!!!!

Pure la curia c’ha il suo rappresentante in Fondazione. E’ un unico grande sistema di potere, di cui la curia è uno dei rappresentanti. Tanto che il celebre economo è stato difeso in tribunale dal presidente della banca, di professione avvocato. Mica siamo fessi.

Luca, ma questo potrà essere all’origine di qualche operazione qui e là, Qui si sta parlando di 11 miliardi di euro distrutti in 5 anni, dai sù, nemmeno il celebre economo è capace di tanto….

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