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La mafia che prende il posto delle banche

La crisi delle banche spinge le imprese nelle mani della criminalità organizzata

Ieri è stata molto trascurata la notizia, tutti presi come siamo con le bizze dei tassisti, secondo cui la mafia sarebbe diventata la prima banca in Italia.

La più grande banca italiana è virtuale: si chiama mafia. Da sola, ogni anno, può contare su una liquidità di 65 miliardi, al netto delle spese per l’acquisto di materie prime, servizi, personale, latitanza e imprevisti, che hanno una propria voce negli accantonamenti di bilancio. Sessantacinque miliardi di utile, solo per avere un termine di paragone, sono circa 25 miliardi in più dell’ultima manovra finanziaria.

Le cose sono ovviamente complesse e non è giusto né utile assegnare responsabilità.
Ma le banche qualche riflessione dovrebbero farsela.

Sono oltre 200.000 i commercianti colpiti dall’usura, per un giro d’affari che sfiora 20 miliardi. Milano e il Nord-Est sono le aree più penalizzate, con le banche che tendono a restringere il rubinetto dei finanziamenti e a chiedere rientri immediati dei fidi, mentre i mafiosi sono gli unici a girare con le borse pieni di soldi. «Soldi sporchi, ma spesso gli unici circolanti, cui ci si affida per non vedere fallire e chiudere la propria azienda» ricorda Venturi. E qui il cerchio si chiude.

Andare in banca e sentirsi chiedere il 9% di interesse su un piccolo prestito, non è usura perché non lo dice la legge, ma nei fatti lo è.
Oltre tutto il piccolo prestito spesso ti viene rifiutato ed allora, lo strozzino diventa un’alternativa quasi suggerita.

Luca

2 risposte su “La mafia che prende il posto delle banche”

Luca, come sempre quando si parla di banche, si immagina un mondo in cui, magicamente, il prezzo del prodotto che si vende (il denaro) debba essere per forza “basso”. E la benzina? e il gas? e l’elettricità? perchè sono aumentati? Vogliamo il denaro a prezzo politico? Nazionalizziamo le banche e facciamo pagare il denaro come il pane “calmierato” di qualche anno fa. Già che ci siamo, ri-nazionalizziamo l’Enel, la Sip e l’Italgas, dopodichè chiamiamo a governare Chavez, che queste cose le ha già fatte….
Poichè invece viviamo in un mondo in cui le banche sono società a fini di lucro, dobbiamo convivere con tutto questo.
Detto questo, i motivi per cui le banche fanno fatica a prestare e a prestare a tassi decenti è lo stesso per cui lo Stato ha fatto fatica a vendere i propri Titoli e se ultimamente ha fatto meno fatica è perchè le Banche gli hanno dato una mano utilizzando a questo scopo i fondi della BCE. Ora però mi fermo, perchè sennò lo spazio non mi basta e vi annoio (per ora).

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