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La differenza tra far politica e far casino


A manovra presentata, ormai si sta delineando piuttosto chiaramente quello che sarà il quadro politico in parlamento.
PD, PDL e terzo polo a sostegno del governo Monti, Lega ed IDV all’opposizione.
Di Pietro, a due settimane dalla fiducia, ha già cambiato idea e si è tirato fuori (a proposito di scegliersi alleati affidabili, ma non è di questo che volevo parlare).

A questo punto chi sostiene il governo può scegliere se continuare a recitare la parte del malato costretto ad ingoiare lo sciroppo amaro, come stanno facendo PD e PDL, oppure se provare a dare un effettivo contributo politico alle decisioni dell’esecutivo.

Il PD si adoperi perché il governo alzi il limite delle pensioni che non verranno rivalutate secondo l’inflazione, tirando dentro tutti quei pensionati con pensioni sotto i 1.500 € (dico una cifrà così), però la smetta con il piagnisteo e con le facce contrite di chi vuol far vedere che non aveva alternative ad ingoiare l’amara medicina.

Perché nella gara delle lamentazioni, dell’indignazione e del chi fa più casino sarà impossibile battere la Lega e Di Pietro.
Loro sono professionisti, fanno quello di mestiere.
Il PD sostenendo Monti può recitare la parte di chi è stato costretto a questa scelta oppure può diventare parte attiva nel realizzare il risanamento e nel controllarne la sua equità.
I voti degli indignati li avrà persi comunque.
Potrebbe guadagnare quelli degli italiani che sapranno riconoscere se i sacrifici fatti avranno avuto un senso.

Come scrive Stefano Menichini, di smemorati a gettone, che fingono di scoprire oggi che la manovra sarebbe stata una batosta, ce ne sono già fin troppi e non è tra loro che deve stare il PD.

Lo scambio proposto da Monti – serietà e salvezza dell’Italia contro sacrifici – può funzionare, nonostante tutte le lacrime che scopriamo un po’ ipocritamente di dover versare, e nonostante le imperfezioni inevitabili quando si lavora fra due schieramenti politici avversi fino a ieri e nel prossimo futuro. Il pericolo per il paese, in questo momento, non è certo nelle stanze dei tecnici del governo, ma nelle stanze ancor meglio riscaldate degli smemorati a gettone che cinicamente giocano sulla sofferenza e incitano alla rivolta.

Luca