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Il pianto di un ministro. La fiducia di un paese

commozione fornero

Il pianto del ministro del Welfare su quella che è probabilmente la misura più dura presa da questo governo nella manovra Salva Italia è stato un grande momento di televisione e di comunicazione politica, ma è stata soprattutto una manifestazione della drammaticità della situazione in cui si trova questo paese.
Non adeguare le pensioni, seppur con l’esclusione di quelle sotto i mille euro, all’inflazione, è un provvedimento molto pesante che sicuramente troverà i sindacati contrari e che da solo potrebbe costare la vita di questo governo.

Noi a quella commozione ci crediamo.
Il governo vada dritto, ci chieda questi sacrifici e ci porti fuori dalla tempesta.
Gli urlatori di regime e di contro-regime sono gli stessi che, per la loro pavidità e la loro incapacità di prendere decisioni gravi quando stava a loro prenderle, ci hanno portato ad un passo da baratro.

Teniamo il taccuino alla mano.
Nei prossimi giorni segniamoci quelli che davvero dimostreranno di voler bene a questo paese, aldilà dell’orticello che ogni giorno difendono con tanta abnegazione.
Sono sicuro che ne verrà fuori una bella scrematura.

Il ministro Fornero è il primo nome che segniamo in quel taccuino.

Luca

Foto | Repubblica

5 risposte su “Il pianto di un ministro. La fiducia di un paese”

Io ti do ragione e gli do fiducia a questo governo. L iavrei stimati di più se avessero avuto le palle di andare contro il PDL e metterci la patrimoniale: così giocano sulla pelle del PD che avrà la responsabilità di votarli in ogni caso, perdendo voti e consenso che non perderà il PDL, con il rischio che nel 2013 ci ritroveremo al governo i solito “pavidi” che hanno creato gran parte di sto casino.

Beh, la tassazione dei capitali scudati e l’ICI sono decisamente una bocciatura delle precedenti manovre del PDL.

Anche questo è vero, la sensazione però è che siano i sindacati quelli a piangere di più, cosa che in linea generale non è che mi dispiaccia poi tanto. Di fatto però l’elettorato di riferimento dei sindacati non direi che è quello del PDL.
Detto questo segnalo il titolo di libero “chiagne e fotte”: ma lo sanno che è cambiato il governo? quello che scrive le canzoni napoletane e fotte invece di lavorare era quell’altro…

Bravo LucaCicca!
Cominciamo a fare una distinzione tra gli urlanti difensori degli orticelli e quelli che ci mettono il cuore per salvare questo paese, cominciamo davvero a fare questa lista di persone e spero sia lunga…

in totale accordo con te. possiamo illuderci di tirare ancora la corda, non capendo che è al limite di sfilacciarsi, oppure prendere misure dure che probabilmente ci salveranno. sono misure che non avrebbero dovuto essere prese, se i governi passati non avessero regalato pensioni a trentenni, ed altre meraviglie simili.
personalmente, penso che i costi della politica vadano limati, ma che siano necessarie modifiche strutturali. questa è certamente una modifica strutturale.
auguriamoci che vada tutto a buon fine…

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