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E non è mica

A Pippo Civati non è piaciuto il discorso di Bersani, non è piaciuta la sua consueta ambiguità con l’UDC e non gli è piaciuto che non abbia pronunciato nemmeno mezza parolina di condanna nei confronti dei fischi contro Matteo Renzi.

La cosa che mi ha colpito di più, però, come già lo scorso anno, è questo rivolgersi a chissà quali commentatori (nemici del popolo? Complottisti? Lobbisti occulti?) che non riconoscono il valore del Pd. E dei suoi meriti. Un continuo recriminare, un continuo smentire non si sa bene chi, un continuo precisare che le cose non stanno come ve le raccontano. E che il Pd è il contrario di quello che sembra. L’espressione in questo caso è quella già rilanciata da Crozza: il Pd «non è mica». Che, a proposito di comunicazione, dire quello che non si è, è proprio il contrario di quello che si deve fare. Ma tanto la comunicazione conta poco, si sa.
In una parola: Bersani oggi per tutto il “primo tempo” del suo intervento è stato sulla difensiva. Ha dato l’idea di un partito che ha paura a buttarsi, non ha preso che pochissimi impegni sia sulle questioni politiche, sia sulle soluzioni che il Pd propone al Paese, perché è stato a lungo preoccupato di spiegare che il Pd «non è mica».
A me dispiace, ma con il «non è mica» non si va molto lontano. E una parola di condanna nei confronti dei fischi a Renzi, che denunciano un problema grande come una casa (da una parte e dall’altra dei famosi schieramenti interni) non sarebbe stata «mica» male, da parte del segretario.
E non è un problema di comunicazione. No, è qualcosa di più profondo. Cerchiamo di risolverlo, se ne abbiamo voglia, eh.

Luca