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Esercitiamo la nostra laicità

Inutile eccitarsi e lanciare gridolini quando un cardinale dice ovvietà contro Berlusconi, senza oltre tutto avere il coraggio di nominarlo.

Poi non vi lamentate se alla prossima discussione sulle unioni di fatto o sul matrimonio tra embrioni omosessuali il nostro parlamento si fa influenzare.

O si è laici sempre, o non lo si è mai.

Luca

13 risposte su “Esercitiamo la nostra laicità”

comincia a preoccuparmi questo trovarmi sempre più spesso d’accordo con te… mi sono stampato la relazione di bagnasco per vedere che ha detto di così “innovativo” rispetto ai suoi interventi precedenti…

ma che vuoi che abbia detto di tanto innovativo… tra l’altro nessuno cita gli evidenti riferimenti a Penati ed al presunto accanimento giudiziario contro il cavaliere.

Certo che eccitarsi per il commento politico di Bagnasco (per non parlare di quello del Papa al parlamento tedesco) vuol dire accontentarsi di poco, sopratutto come dici giustamente te quando ci sarà da arginare la sua ingerenza in occasione di leggi che non approverebbe mai.
L’unica cosa positiva è che la Chiesa è arrivata prima di un secolo dalla fine del governo Berlusconi, che, considerando i suoi tempi, è quasi un’accelerazione 🙂

Boh, qualche giorno fa mi sono scornato con una persona che ha sempre detto peste e corna della Chiesa ogni qualvolta si pronuncia su temi di bioetica. matrimonio, ecc e che invece stavolta PRETENDE che la Chiesa si pronunci ad personam contro Berlusconi. Io credo che se uno pensa che la Chiesa non debba intromettersi negli affari di uno stato laico, non lo debba fare mai, non quando mi garba a me e su questo sono d’accordo con Lucacicca. Io peraltro sono dell’opinione che la Chiesa locale (nazionale) in quanto attore sociale come tanti altri, abbia la libertà di pronunciarsi su quello che vede; poi saranno i cittadini a fare tesoro o meno di quello che la Chiesa dice. Tanto per fare un esempio, Saviano può parlare di tutto e di più e la Chiesa no?
Infine, un piccolo promemoria: il precedente direttore del quotidiano dei Vescovi italiani è stato massacrato per aver impostato la linea editoriale del giornale (non certo di sua iniziativa) contro un certo personaggio. Direi quindi che la Chiesa la sua sul Berlusca l’abbia detta chiaramente da tempo. Che cosa si pretende? che mandi un cecchino a palazzo Grazioli?

Ora non esageriamo. La CEI ha tirato la volata a Berlusconi per quindici anni. Comunque il problema non è della Chiesa, è della classe politica che non è in grado di prendere decisioni autonome.

Luca, la Repubblica che chiede alla Chiesa una presa di posizione su Berlusconi, e che oggi canta vittoria come se Bagnasco utilizzasse Mauro come ghost writer, non è “la classe politica”. Qui mi sembra che la piccolezza intellettuale sia un po’ dappertutto

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