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E ora via, tutti indietro con il referendum

Con un governo come il nostro, che ogni giorno testimonia la sua cialtroneria e la sua incapacità di decidere alcunché, l’opposizione dovrebbe attrezzarsi per succedergli.

Ovviamente, i problemi sono altri.
C’è la vicenda Penati, c’è la leadership di Bersani da mettere in discussione e quindi cosa c’è di meglio che buttarsi a capofitto in una bella campagna referendaria?

Qui c’è da governare un paese che non è più governato da un anno.
Il PD cosa fa?
Raccoglie le firme.
Per promuovere un referendum che tra un anno potrebbe, forse, cambiare la legge elettorale.

La verità è che il PD non è assolutamente pronto per governare questo paese ed il referendum ha tutta l’aria di essere un modo per rimandare il problema.

Se il PD ha tanto a cuore il problema delle preferenze, promuova le primarie in ogni collegio prima delle elezioni.
Senza referendum.

La legge elettorale poi la potremo anche cambiare.
Ma non mi pare questo il problema principale.

Che tanti autorevoli commentatori, come ad esempio Menichini, vedano nell’adesione del PD alla campagna referendaria, un modo per rispondere all’umore del popolo, mi fa sospettare che i commentatori siano a volte più distaccati dalla realtà dei politici sui quali scrivono.

Luca