Non ho nessuna intenzione di rassegnarmi al clima forcaiolo che sta muovendosi a valanga sopra di noi.
Per questo, vi suggerisco di prendere con molto beneficio di inventario le accuse contro Penati.
Ecco come la riassume Francesco Costa:
A leggere i giornali di oggi, le accuse nei confronti di Filippo Penati sembrano essere davvero inconsistenti. Tutto si basa sulla parola di un imprenditore, candidato sconfitto a sindaco di Sesto San Giovanni per il centrodestra e oggi consigliere comunale di opposizione, che a un certo punto l’anno scorso – “di propria iniziativa e senza apparente motivo”, scrive il Corriere della Sera – ha deciso di raccontare ai pm di aver pagato delle tangenti a Penati quasi dieci anni prima. Di prove delle tangenti non si ha notizia, per il momento, e gli inquirenti giustamente stanno cercando riscontri (non sono semplici: le somme sarebbero state prelevate all’estero e pare girate in contanti, e anche questo non è chiaro). Non ci sono nemmeno i presunti favori concessi da Penati, visto che l’imprenditore in questione si lamenta proprio del fatto che Penati non gli ha fatto alcun favore, nonostante i soldi che dice di avergli pagato.
Non cadiamo nel son tutti uguali.
Le accuse vanno dimostrate.
Luca
2 risposte su “Calma e gesso”
in sostanza, a quanto capisco, se fosse vero l’imprenditore sarebbe becco e bastonato… e ben difficile da dimostrare sarebbe che i soldi sono finiti all’indagato…
Come al solito, al primo magistrato che esce fuori dalla linea, scatta subito la doppia morale del PD: non sono tutti uguali, ecc… Peccato che Tedesco, D’Alema, Penati, il fondo Oak, il compagno G, Unipol, la privatizzazione Telecom, i furbetti del quartierino, e potrei continuare a lungo, hanno tutti origine da quello splendido partito di onesti che è il PD.
Sveglia!!!!!!!! Vi stanno prendendo tutti per il culo!!!!!!!!!!