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Il sorprendente album d’esordio de I Cani

Si intitola così il primo album de I Cani.
Una sorta di Baustelle degli anni dieci.

Dobbiamo ancora capire se sono una paraculata clamorosa od il nuovo fenomeno musicale italiano.
Probabilmente nessuna delle due cose.

In ogni caso questo pezzo è forte.
Vedremo.

Su Soundcloud potete ascoltare quattro brani in streaming.

Luca

14 risposte su “Il sorprendente album d’esordio de I Cani”

La verità è che ho vissuto la mia stagione da compositore musicale (+tastierista + cantante) in un’epoca in cui se ti presentavi con un pezzo del genere ti cacciavano giustamente da tutti i gruppi rock di Roma e provincia. Capisco tutto, anche i Sex Pistols, ma la furberia di chi schiaffa 4 accordi (sempre quelli!) in serie e ci canta (canta??) pure male sopra, proprio non la sopporto…

@p delprà: posso capire il tuo sdegno. tuttavia, mi pare che Lou Reed (prima con i The Velvet Underground, poi da solo) con quattro identici accordi ha fatto capolavori… dipende che ci fai con quei quattro accordi… o sbaglio? (ammetto sono un ascoltatore onnivoro, ma assolutamente digiuno di teoria e pratica musicale)

@yetiste: la differenza non è solo una questione di teoria e pratica musicale, ma di “pancia”. Una canzone tecnicamente e musicalmente “brutta” (se si può dir così) può essere abbondantemente riscattata da una interpretazione di pancia, da un feeling, da un retroterra culturale che traspare (come nel caso di Lou Reed), che trasformano i 4 accordi di The Passenger in un capolavoro immortale. Mentre una bella canzone, lo è anche se la canta Pupo (estremizzo…).
A questi qui manca tutto….

@pdelpra: pienamente d’accordo… ma sei stato tu a parlare di quattro accordi, e mi sono divertito a vedere la tua (giusta) reazione… eheheheh… ogni tanto (sapendo che saresti inorridito giustamente a vedere accostata questa gente ai Velvet Underground) mi piace fare il pestifero. e ora, buonanotte! vado a sentire Songs for drella in tuo onore!

In giro si ascolta di tutto. Ovvio che questa è musica alternativa. Non la si deve ascoltare come se si ascoltasse Bach. Ma ha un suo impatto. A me piacciono.

@luca: c’est ne pas mozart, diceva depardieu – compositore moderno in “green card”… rispetto ai tanti “ggiovani autori” che hai proposto, questi hanno una marcia in meno, a mio avviso. con questo, non meriti – almeno per questa volta – la galera…

@yetiste: il bello è che Depardieu in green card non è un compositore, ma si spaccia per tale. Altra allusione ai musicisti canini? 😉

@lucacicca: è proprio vero. ci sono sempre stati e sempre ci saranno….
ehehehehe

Anch’io per anni sono stato flippato con il Prog e non concepivo canzoni che durassero meno di 10 minuti e non avessero tempi dispari ed almeno un moog. Poi ascolti altre cose. Ovvio che Emerson, Lake & Palmer fossero più preparati musicalmente de I Cani. Ma non è detto che cose più scarne e primitive non possano comunicarti cose interessanti.

@lucacicca: come ben sai tra i Genesis e I Cani c’è tanta roba di grande valore in mezzo…Dubito che Johnny Rotten avesse studiato al Conservatorio, ma le cose che ha fatto hanno comunque un certo spessore…..

@luca: è quasi sicuro che tu abbia ragione… spero tuttavia di risentire qualcosa di affinato (mantenendo il tono scanzonato) dai Vaccines, più che dai Cani…

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