L’accordo di qualche giorno fra tra i tre sindacati confedereali e Confindustria è stato un passaggio tanto importante, quanto forse sottovalutato dall’informazione.
Ci sono altre priorità, è vero, ma la firma della CGIL su quell’accordo è un punto di svolta nella strategia del più grosso sindacato italiano.
I malumori della FIOM ne sono una testimonianza esplicita.
Per mia esperienza diretta, anche nell’azienda dove lavoro (e siamo nel commercio, non metalmeccanici) l’impressione è che la scelta della Camusso possa essere mal digerita dalla parte più oltranzista della CGIL.
I contratti dei metalmeccanici e del commercio non sono stati firmati dalla CGIL ed ora è ovvio che si manifesti un’ambiguità rispetto alla scelta di pochi giorni fa.
Secondo me qui si gioca il futuro della CGIL, che non può andar dietro gli irriducibili della FIOM.
I contratti si discutono, ma alla fine si deve trovare un compromesso.
Non si può pensare di continuare a dividere i lavoratori.
Se la FIOM ci sta, bene.
Altrimenti, avanti lo stesso.
Insomma, a me la scelta della Camusso pare figlia di una presa di coscienza di quella che è la realtà.
Buone notizie, insomma.
Luca
Una risposta su “Il ritorno al futuro della CGIL”
[…] paio di cose da ricordare. La decisione di ieri del governo è figlia dell’accordo sottoscritto anche dalla CGIL a Giugno insieme agli altri sindacati e alla Confindustria. In […]