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Cosa voterò al referendum? Tre NO ed un SI

Dopo attente riflessioni, ho deciso cosa voterò al referendum.

Una premessa.
La mia scelta non è influenzata dalla convinzione che quattro SI darebbero una spallata al governo. Nessuna spallata.
Anche perché, se poi manchiamo il quorum, il governo potrebbe prenderla come una sua vittoria. Quindi occhio ai boomerang.

Dopo attente riflessioni, ho deciso cosa voterò al referendum.

Una premessa.
La mia scelta non è influenzata dalla convinzione che quattro SI darebbero una spallata al governo. Nessuna spallata.
Anche perché, se poi manchiamo il quorum, il governo potrebbe prenderla come una sua vittoria. Quindi occhio ai boomerang.

Una guida esaustiva la trovate sul Post.

Comunque, se vi interessa, ecco cosa voterò.

  • Primo Quesito. Scheda Rossa. PRIMO QUESITO SULL’ACQUA. Voto NO.
    Non sono stato in grado di capire come mai la gestione dell’acqua dovrebbe restare pubblica, quando tanti altri beni primari sono stati privatizzati e quando sappiamo benissimo, specie al Sud, che gli acquedotti fanno schifo. Ricordo che l’acqua resta comunque un bene pubblico, qui si parla di privatizzarne la gestione. Voto NO per mancanza di prove a favore del SI.
  • Secondo Quesito. Scheda Gialla. SECONDO QUESITO SULL’ACQUA. Voto NO.
    Se voto No al primo, devo fare altrettanto con il secondo, visto che se questa parte della legge venisse abrogata sarebbe impossibile ricavare utili dalla gestione dell’acqua. Su questo quesito ho da fare un paio di riflessioni. Quando ero universitario era un’idea praticamente condivisa da tutti, in particolar modo nel mondo ambientalista, che uno dei modi per diminuire gli sprechi nell’utilizzo dell’acqua fosse quello di farla pagare per quanto vale (di più quindi). Altra riflessione. Marco Campione ricorda che se vincesse il SI:

    là dove esistono già società a capitale misto pubblico-privato, in caso di vittoria del sì con conseguente uscita dei privati, i Comuni saranno obbligati a ricomprarsi le quote a suo tempo cedute loro, indebitandosi o comunque riducendo la possibilità di erogare servizi ai propri cittadini. Siamo sicuri di potercelo permettere?

  • Terzo quesito. Scheda Grigia. NUCLEARE. Voto NO.
    Il quesito è stato privato di ogni significato vista la rinuncia del governo al nucleare. In ogni caso, qualsiasi governo potrà un domani decidere di reintrodurlo. Voto No per ribadire la mia convinzione che sia sbagliato rinunciare allo sfruttamento dell’energia nucleare a prescindere.
  • Quarto quesito. Scheda Verde. LEGITTIMO IMPEDIMENTO. Voto SI.
    Si tratta di abolire una legge ad personam di Berlusconi. Non si può che votare SI.

Tutto questo non varrà niente, perché il quorum non lo raggiungono nemmeno se si mette a piovere per una settimana di fila.
Ovviamente sarò smentito.

Luca

9 risposte su “Cosa voterò al referendum? Tre NO ed un SI”

Forse sono un po’ perso in altre cose, e quindi mi è sfuggita, ma esiste un’analisi SERIA del nucleare? Che dimostri un minimo se la cosa può essere/non è/è economicamente vantaggiosa?

Ero già sulla tua strada. Incredibilmente voterò come te!!!! Mi devo preoccupare?

Io sono a due no e due si.
Primo quesito, per me le prove a favore del si ci sono:
vorrei che gli ATO continuassero ad esistere, per noi funzionano bene. Il fatto che al sud non sia cosi` non e` detto che venga migliorato dalla loro cancellazione, anzi.
Il motivo del si e` comunque dettato dal fatto che voglio che gli enti locali decidano il come e il quando in basse alle varie necessita` e non con i paletti messi sal decreto Ronchi. Infine il vuoto legislativo paventato da tanti verrebbe colmato dalle norme europee che prevedono un sistema liberale (i privati non sono esclusi).
Per il secondo quesito son pure io per il no, per motivo pratici, gli enti locali non hanno abbastanza quattrini per gestire autonomamente le strutture e la distribuzione… un ingresso dei privati e` necessario (limitato e controllato) e di conseguenza e` necessario che questi abbiano degli utili (piccoli).
Mi tocca votare no pure al terzo: sono contro il nucleare, ma votando si impedirei al governo di varare la strategia energetica nazionale che comprende anche quella serie di investimenti che ritengo fondamentali. Inoltre non e` che votando si, eviterei il ritorno al nucleare.
Per il quarto il si e` scontato: non ci puo` essere qualcuno piu` uguale degli altri.

@luca: anche io sono sulla tua stessa lunghezza d’onda. devi davvero preoccuparti! ahahahah

mi permetto solo di segnalare che – per quanto ho potuto scoprire dal sole 24 ore (e ammetto di non aver letto il quesito, nè tanto meno la legge che si intenderebbe abrogare) – il primo referendum non andrebbe a bloccare SOLO le società di gestione dell’acqua, ma tutte le società in co-gestione (trasporti, nettezza urbana, ecc…). questo da un lato accresce i problemi economici dei comuni (pensa alla massiccia presenza di HERA nelle partecipate comunali), dall’altro (e questo sarebbe invece a favore del sì) potrebbe ridurre il rischio di società co-gestite con figuri “loschi” (il potrebbe è d’obbligo: i loschi figuri sanno sempre come entrare, porta o finestra che sia concessa loro)

>il primo referendum non andrebbe a bloccare SOLO le società di gestione dell’acqua,
>ma tutte le società in co-gestione
stessa cosa che mi ha confermato un mio collega

Su questi referendum è stata fatta pochissima informazione corretta.
Il livello è stato quello di dire che l’acqua è un bene primario e deve rimanere di tutti. Grazie al cazzo, direi io.
Poi è stato praticamente detto che non vogliamo le centrali nucleari sotto casa. E qui, alla fine, le centrali nuclerari non c’entrano niente. Come poi se avere una centrale a carbone sotto casa fosse meglio, va beh…

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