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Un grande vicino di casa

E mi è venuto in mente l’ottimo libro che ha scritto Luca Sofri.
Un grande paese. L’Italia tra vent’anni e chi la cambierà.

Luca dice molte cose importanti e condivisibili, soprattutto riguardo l’elitismo ed il fatto che ci sia un gruppo di persone che prima o poi dovrà farsi carico delle sorti di questo nostro paese.

un grande paese

L’altro giorno, era sabato mattina, torno a casa dopo aver fatto la spesa e trovo il mio vicino di casa che, con una prolunga lunga svariati metri, si era messo a potare la siepe del giardinetto pubblico che abbiamo davanti a casa.

Gli faccio una battuta del tipo, ma guarda com’è bravo il nuovo operaio del comune, e lui mi dice una cosa molto semplice, cioè che era lì che stava potando la sua siepe e non c’era motivo perché non spendesse dieci minuti del suo tempo a sistemare anche quella dei giardinetti.

L’ho salutato dicendogli che l’Italia un giorno risorgerà anche grazie alle persone come lui.

E mi è venuto in mente l’ottimo libro che ha scritto Luca Sofri.
Un grande paese. L’Italia tra vent’anni e chi la cambierà.

Luca dice molte cose importanti e condivisibili, soprattutto riguardo l’elitismo ed il fatto che ci sia un gruppo di persone che prima o poi dovrà farsi carico delle sorti di questo nostro paese.

Riporta però anche due cose molto semplici e che, da sole, potrebbero fare dell’Italia un paese migliore.
Le ha inserite come citazioni all’inizio del libro e sono due cose dette rispettivamente da suo padre e da sua madre:

Ci sono le cose giuste e le cose sbagliate. E bisogna fare quelle giuste.

Comportatevi bene.

Insomma, ho pensato che il mio vicino avesse fatto proprio la cosa giusta senza farsi troppe domande.

La mia è una estrema sintesi, Sofri nel suo libro dice moltissime cose.
Una delle cose più significative secondo me la dice nell’introduzione:

Questo libro insomma parla di noi, ovvero di voi, e del nostro paese. Ne parla con la solida opinione che questo paese sia spacciato: che la tragedia di un paese ridicolo sia ormai compiuta. Ma neanche la solidità di questa opinione riesce a toglierci la nostalgia per una cosa che non c’è mai stata e la tentazione di cercarla: un posto di cui essere orgogliosi, contenti, a cui appartenere. Un desiderio che spinge molti ad andarlo a cercare altrove, questo posto, o a sognare di farlo. E che non sarà invece mai esaudito davvero fino a che l’Italia e le sue persone non avranno ricominciato a fare progetti e sacrifici che vadano oltre le prossime due settimane. Se si salva, l’Italia si salva tra vent’anni e solo cominciando a lavorarci come dei matti da subito. Altre strade non ci sono, altre cose non succederanno. […]
Pensare di poter cambiare le cose tra vent’anni è rivoluzionario. Niente arriverà all’improvviso a rimettere in sesto l’Italia, lo sappiamo bene e la storia recente ce lo dimostra. E niente arriverà, neanche gradualmente, senza metterci energicamente le mani.

E il paese si cambia anche iniziando a liberare il vialetto di ingresso dei giardinetti pubblici.

Luca

8 risposte su “Un grande vicino di casa”

Dovendo svuotare il sacco del tagliaerba ne ho prolungato la corsa fino al cassonetto apposito, liberando così il vialetto pubblico da un foltismmo manto erboso. Non ho fatto di più per vergogna.

no chiodo ha chiesto di rimettere dopo il tutto a posto, che se era lì un motivo ci sarà stato!

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