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Prima dell’abbiamo vinto tutti

Francesco Costa ha fatto la sua consueta analisi del voto prima del voto.
È importantissima Milano, è vero, perché se la Moratti non vince potrebbe partire la resa dei conti nel PDL.
Ma per il PD sono importantissime Bologna e Torino, perché lì ha un suo candidato.
Se Pisapia vincesse a Milano, la vittoria sarebbe da spartire con SeL che ha vinto le primarie contro il candidato del PD.

La Lega ha molto da perdere e poco da guadagnare con queste elezioni.

A Napoli, la vittoria di De Magistris, oltre che un problema per la città, sarebbe un problema per Di Pietro che con il candidato sindaco partenopeo ha in corso una feroce battaglia all’interno del partito.

Per Grillo l’unica vittoria possibile sarebbe quella di impedire la vittoria del centro-sinistra a Bologna e Torino.

Vendola e SeL hanno probabilmente già vinto le elezioni. Se portassero il loro candidato al Comune di Milano sarebbe addirittura un trionfo.
Il terzo polo le elezioni le ha, invece già perse.

Insomma, probabilmente gli effetti delle elezioni si vedranno soprattutto nello spostamento di equilibri interni ai partiti.
La mia previsione è che non ci sarà nessun riflesso importante a livello nazionale.
A meno che Pisapia non vinca anche in un eventuale secondo turno, ma questo mi pare molto molto difficile.

Luca

2 risposte su “Prima dell’abbiamo vinto tutti”

non capisco se secondo te il terzo polo avrà un tracollo, per cui non raggiunga le percentuali di udc del passato, o se sia semplicemente “non determinante”, e quindi per questo ha perso le elezioni in partenza.
Sono convinto che se a milano la moratti non vince al primo turno, il terzo polo avrà un suo ruolo nella ricerca dei due candidati di voti di sostegno… altrove, indubbiamente, dubito che il terzo polo abbia qualche importanza.

Beh, lo spiega bene Francesco Costa:Il Terzo polo

Se Sinistra e Libertà è, nel suo piccolo, il vincitore annunciato di questa tornata di amministrative, i partiti del Terzo polo sono, nel loro piccolo, gli sconfitti annunciati. Dove hanno dei candidati autonomi non hanno nessuna speranza di arrivare al ballottaggio. Nessun loro candidato si è fatto notare in alcun modo: lo stesso Manfredi Palmeri, a Milano, è finito schiacciato dalla polarizzazione tra Moratti e Pisapia. Nell’unica città in cui il voto è diviso tra tre candidati, Napoli, il terzo candidato è dell’Italia dei Valori. A Torino il candidato del Terzo polo – conoscete il suo nome? appunto – rischia di essere sorpassato da quello del Movimento 5 Stelle. La stessa cosa rischia di accadere persino a Milano. L’unica speranza di vittoria, per il Terzo Polo, è rappresentata dallo spericolato esperimento di Olbia. Dovesse andar male anche quello, l’aria tra Casini, Fini e Rutelli da lunedì potrebbe farsi pesante.

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